sabato 21 gennaio 2012

Lo smemorato di Arcore e le sue parole insensate
Ascoltando certe dichiarazioni del cavaliere da Arcore è lecito chiedersi se al personaggio non sarebbe utile saper contare almeno fino a 10 prima di parlare.
Ecco alcune perle delle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti all'uscita dal tribunale di Milano dopo l'udienza Mills.
  1. "La cura non ha dato alcun frutto" ha sentenziato il cavaliere riferendosi al Governo Monti. E' comprensibile che uscendo da un'aula di tribunale Berlusconi potesse essere in uno stato di torpore tale da non ricordare né la disastrosa situazione in cui il suo governo ha lasciata l'Italia il 16 novembre 2011, cioè tre mesi fa, né il discredito internazionale che era riuscito a polarizzare sul nostro Paese con le sue performance da showman ? Forse si, ma se fra i presenti si fosse trovato un giornalista con le palle avrebbe potuto domandargli : "mi scusi signor Berlusconi, ma  per tre anni e mezzo, quando lei era al governo, ha continuato ad affermare che tutto andava bene e che in Italia non c'era nessuna crisi, quindi di quale cura sta parlando e che cosa si sarebbe dovuto curare ? E mi permetta una seconda domanda : lei pensa che a portare l'Italia sull'orlo del baratro sia stato il Governo Monti in questi 72 giorni ?".
  2. Riconosco, invece, che un altro passo delle sue dichiarazioni mi ha intenerito fino alle lacrime. E' stato quando, con un velo di autocommiserazione il cavaliere da Arcore ha affermato : "abbiamo scelto il male minore, il governo tecnico, in quanto c'era un attacco ossessivo nei confronti del nostro governo e del presidente del consiglio in particolare". Mentre mi asciugavo le lacrime, però, ho riflettuto e mi è venuto in mente che negli ultimi mesi ad attaccarlo non erano stati i soliti bolscevichi, bensì le fronde interne allo stesso PdL. Boh ... può darsi che non se ne sia accorto, allora, oppure che lo abbia dimenticato, oggi.
  3. Naturalmente, come ciliegina sulla torta non poteva mancare un attacco alla Costituzione. Infatti, secondo il cavaliere, se i consensi al PdL sono precipitati dal 37,4% del 2008 al 22,9% che i sondaggi di questi giorni gli accreditano, la colpa sarebbe da imputare al fatto che "la politica è retta da regole fatte tanti anni fa dai padri costituenti, e con queste regole non si può andare avanti". Ebbene si, ha detto proprio così ! Può darsi che i "suoi" sondaggisti, per compiacerlo, non lo abbiano informato che mentre il PdL perde consensi ci siano partiti che li guadagnano. Già, ma probabilmente al cavaliere da Arcore piacerebbe un regime come quello del suo amico "fu" Gheddafi o del suo compagno di baldorie Putin. Cioé, il cavaliere aspirerebbe ad un sistema politico che non emani quello che, per lui, è il ripugnante odore della democrazia.
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