mercoledì 29 febbraio 2012

Uno sport molto popolare … truffare lo Stato


Prima dell’ultimo caso smascherato a Roma nei giorni scorsi, quello del finto cieco 65enne che, da 25 anni, percepiva due  pensioni, una come invalido da cecità assoluta ed una per l’accompagnamento, altri falsi ciechi erano già stati scoperti dalle fiamme gialle nelle ultime settimane.
Dalla finta cieca scovata a Pinerolo ai 5 falsi ciechi denunciati a Pescara.
Si trattava di truffatori così sfrontati da non volere neppure simulare la loro invalidità.
Si muovevano nel traffico caotico con disinvoltura, passeggiavano nelle vie del centro per ammirare vetrine e fare shopping, si rilassavano sulle panchine dei giardini pubblici leggendo il giornale.
Nientemeno uno di questi impostori, anch’egli “colpito” da cecità assoluta, è stato scoperto, pochi mesi fa perché alla guida della sua automobile era solito recarsi il sabato ad un centro commerciale per fare la spesa.
A truffare l’INPS, e quindi lo Stato, e quindi tutti noi, non ci sono solo falsi ciechi, ma anche falsi paraplegici, falsi malati mentali, falsi sordomuti e così via.
Secondo studi di settore, nel 2010 la spesa per l’assistenza agli invalidi civili ha raggiunto i 17 miliardi di euro e su 100 controlli effettuati in 23 casi sono state accertate gravi irregolarità.
È stato calcolato che il sistema truffaldino delle false invalidità costi ogni anno allo Stato circa un miliardo di euro.
Salve rare eccezioni, l’opinione pubblica è portata a condannare con severità questi episodi fraudolenti, però poi pensando alla corruzione dilagante, alla caterva di evasione fiscale, al malcostume della classe politica, finisce per giustificare e perdonare il falso cieco.
Il problema vero è che, da tangentopoli in poi, la cultura comune ha smarriti a poco a poco i valori dell’onestà e della giustizia.
È indiscutibile che coloro che cercano di farsi credere afflitti da cecità assoluta siano disonesti e truffatori, ma lo sono altrettanto, se non di più, i medici che hanno certificate le false invalidità e tutti i componenti delle varie commissioni di controllo che non ne hanno accertata la fondatezza.
Abbiamo a che fare con un vero e proprio sistema truffaldino che lo Stato dovrebbe combattere con rigore e, soprattutto con leggi e pene severe che dissuadano dal delinquere.
Invece, è ridicolo che al 65enne, finto cieco, lo Stato si accontenti di richiedere la restituzione di 400.000 euro, innanzitutto perché non riuscirà mai e poi mai ad ottenerla, e poi perché proprio con l’evidenza che non potrà ottenerla trasmette un messaggio rassicurante a tutti i falsi invalidi.
Perché, ad esempio, non richiedere la restituzione “in solido” anche al medico che ha certificata la falsa cecità, ovviamente senza  sottrarlo, per questo, ad espiare nel frattempo un congruo soggiorno dietro le sbarre ?
Potrebbe essere un valido fattore di dissuasione per quei medici dal "certificato facile".

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