sabato 3 marzo 2012

Berlusconi … furbacchione di tre cotte

Fino a che è stato al governo il signore di Arcore ha continuato ad appoggiarsi alle stampelle del potere e dell’alterigia, facendo e disfacendo ogni cosa a suo piacimento, tanto poteva contare sulla dappocaggine dei molti servi sciocchi e sulla pochezza di una opposizione spesso anche bisbetica.
Non appena, però, i suoi fedelissimi gli hanno fatto presente che, con lui al timone, la nave Italia era già finita sugli scogli e sarebbe affondata fatalmente da lì a qualche settimana, Berlusconi ha afferrata al volo la ciambella di salvataggio regalatagli dal Presidente Napolitano ed è saltato giù dalla nave.
Evidentemente non è una “dote” esclusiva di Schettino quella di abbandonare il posto di comando non appena si avverta il pericolo.
Da quel momento, libero dal dover inventare ogni giorno balle sui successi del suo governo, dall’essere ospite stabile di “Porta a porta”, dal presiedere inutili consigli dei ministri, dallo scorrazzare escort e ruffiani su aerei di Stato, Berlusconi si è sentito smarrito e sprecato.
Cosa fare per:
  1. distrarre gli italiani dalle malefatte del suo governo ?
  2. tenere sulla corda valletti ed avversari politici ?
  3. soprattutto costringere stampa e TV ad occuparsi ancora di lui ?
Ed ecco la trovata geniale: rilanciare a tutto campo il gioco a lui più caro, quello del “fraintendimento senza fine” per prendere i tre piccioni con una fava.
È il gioco che gli permette di  lanciare messaggi, minacce, veleni, provocazioni, da autosmentire poi in un battibaleno, ma con l'intimo compiacimento di avere messo comunque qualcuno in fibrillazione.
Ci ha provato per ben due volte con Mario Monti.
La prima volta autosmentendo di aver minacciato di “staccare la spina”, ma gli è andata male perché il professor Monti, con il suo "english humor", ha rimandata al mittente la provocazione.
La seconda volta, dicendosi favorevole ad un governo guidato da Monti anche dopo il 2013. Questa volta, però, ancor prima che Berlusconi avesse il tempo di autosmentirsi Monti ha risposto che dopo il 2013 avrà molto altro da fare !
Poi è stata la volta di Angelino Alfano che non avrebbe quel “quid” indispensabile per fare il premier. Ovviamente immediata autosmentita affermando che erano parole nate dalla fantasia malata di qualche dietrologo !
Ed ancora, nelle ultime ore, ecco sparare l’idea assurda di un governo di ampia coalizione, con PdL, PD ed UDC. Puntuale autosmentita con attribuzione di questa ipotesi al solito gruppetto di giornalisti alienati.
Con il “fraintendimento senza fine” Berlusconi sapeva furbescamente che nella rete del gioco-tranello qualche fessacchiotto ci sarebbe cascato.
Ed è quello che lui vuole, perché se un fessacchiotto risponde al messaggio-provocazione costringe i media a riprendere la notizia ed a dedicare nuovo spazio anche al signore di Arcore che, così, può continuare a rimanere vivo su stampa e TV.
È successo per il “quid” di Alfano; tutti i notabili del PdL si sono affrettati a rilasciare dichiarazioni di apprezzamento per il loro segretario così, a seguire, inevitabili ampi spazi su stampa e TV.
Nella trappola è cascato anche Bersani; senza neppure attendere l’autosmentita, il segretario del PD si è precipitato a rilasciare interviste e dichiarazioni per dire no all’ipotesi del governo di larghe intese. Bravo fessacchiotto era proprio quello che Berlusconi voleva !
La fortuna del signore di Arcore è che  il mondo cambia ma la mamma dei fessacchiotti è sempre incinta !

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