domenica 18 marzo 2012

In mare ci sono anche gli scogli


In mare, oltre ai pesci ci sono anche gli scogli !
È questa la mirabolante scoperta che i comandanti delle navi sembrano voler celebrare, con sempre maggiore frequenza, in questo anno di grazia 2012 !
Il 16 gennaio l’incontro troppo ravvicinato della Costa Concordia, all’isola del Giglio, con gli scogli de “Le Scole”, conclusosi tragicamente con la morte di decine di persone.
Meno di due mesi dopo, è il 10 marzo, la nave mercantile Gelso M. incontra sulla sua rotta la “scogliera di Mazzarrona”, in prossimità di Capo Santa Panagia a Siracusa, e l’equipaggio è salvato dagli elicotteri della Guardia Costiera.
Passano pochi giorni, è il 16 marzo, la nave portacontainer Hc Rubinia si imbatte in alcuni scogli nei pressi di Ganzirri a Messina.
È probabile che alcuni bookmaker più intraprendenti si stiano già organizzando per raccogliere le scommesse su dove e come avverrà il prossimo amplesso tra una nave ed uno scoglio.
Sarà pur vero, come sostengono gli armatori, che nei mari di tutto il mondo navigano ogni giorno migliaia di navi, per cui la percentuale di incidenti è assolutamente marginale ed irrilevante, ma questa spasmodica ricerca degli scogli da parte dei comandanti delle navi non sembra del tutto normale e qualche perplessità la provoca.
Innanzitutto perché gli scogli non sono oggetti mobili che gironzolano per i mari ma sono solidamente fermi e ben segnalati su tutte le carte nautiche, anche su quelle che usa il diportista con gommone.
In secondo luogo perché la responsabilità fondamentale di ogni comandante è quella di tracciare e seguire rotte di sicurezza che salvaguardino la nave e le persone imbarcate.
In terzo luogo perché è codificato l’obbligo che, in ogni momento della navigazione, il comandante si assicuri che siano sempre di guardia addetti pronti a segnalare ed intervenire ogniqualvolta si verifichino possibili situazioni di pericolo.
Una possibile spiegazione è che l’eccessiva confidenza nella conoscenza della zona in cui naviga e nella propria esperienza possa indurre un comandante a sottovalutare i rischi delle sue scelte, mettendo così in pericolo nave ed equipaggio.
Un'altra possibile ipotesi è che, o per strafottenza o per indolenza, troppi comandanti si affidino ciecamente alla strumentazione di bordo e trascurino di disporre la vigilanza permanente sulla rotta e sulle contingenze potenzialmente rischiose.
Vorremmo poter escludere come ipotesi la ricerca intenzionale dello scoglio ordinata al comandante della nave dall’armatore per finalità fraudolente.

2 commenti:

Unknown ha detto...

secondo me, invece, esiste un complotto per provocare indidenti di mare d fanno spuntare scogli laddove prima non esistevano.
Lo dicevano pure i Maya!

Alex di Monterosso ha detto...

...non è male la tua ipotesi !