giovedì 22 marzo 2012

Un contesto politico e sociale sempre più intossicato


Il clima politico e sociale in Italia, giorno dopo giorno, appare sempre più intossicato; purtroppo !
C’è da augurarsi che l’agguato teso ieri ad Alberto Musy, capogruppo UDC al Comune di Torino, non riveli una matrice terroristica e che gli inquirenti sappiano fare luce rapidamente su questo inquietante atto di violenza.
È certo, però, che sono in troppi, per gretti interessi di bottega, a soffiare sul fuoco del già difficile contesto generale.
Ogni giorno, assistiamo, nostro malgrado, ad atteggiamenti, a dichiarazioni, a comportamenti, da cui traspare il progressivo imbarbarimento delle relazioni ad ogni livello.
Mostrare il dito medio all’avversario politico, indirizzare pernacchie al Capo dello Stato, invitare ad utilizzare il tricolore come carta igienica  sono solo alcuni esempi del diffuso e tollerato decadimento della vita politica.
Come è altrettanto inqualificabile che un ex parlamentare ed ex ministro della giustizia, oggi segretario del PdCI, Oliviero Diliberto, si faccia fotografare, davanti a Palazzo Chigi, mentre abbraccia divertito una signora che indossa una t-shirt con, in grande evidenza sulle generose tette, la scritta “Fornero al cimitero”.
Se questi sono i comportamenti di sedicenti leader e di individui che vagheggiano di ricoprire incarichi di alto profilo nelle istituzioni della Repubblica, è inevitabile poi che le frange più violente si sentano autorizzate a servirsi di ogni occasione per dare sfogo alle loro pulsioni primitive.
Tra i molti che hanno scelto di fare da mantici nell’alimentare il fuoco del disagio sociale ed avvelenare il clima politico e sociale si agitano da tempo, nelle prime fila, Di Pietro, Bossi, Vendola, Ferrero.
E' infatti molto grave che a manifestazioni di inaccettabile e gratuita violenza partecipino anche politici, come è avvenuto in Val di Susa o come è accaduto a Roma pochi mesi fa quando la città, per ore, è stata messa a ferro e fuoco.
Appoggiare i violenti, giustificare le loro azioni, esaltare lo scontro sociale vuol dire gettare il Paese nel caos ed abdicare ad una convivenza democratica.
Fino a quando, però, questo Paese e le sue istituzioni, saranno disposti a tollerare ed a giustificare come atteggiamento goliardico il fatto che alcuni parlamentari ex-AN, in un cortile di Montecitorio, canticchino “il 25 aprile è nata una puttana e l’han chiamata Repubblica italiana”, consentiremo di scivolare irresponsabilmente verso un  epilogo molto pericoloso ed assolutamente imprevedibile !           

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