martedì 25 settembre 2012

Perché solo la Polverini al patibolo ?


Oramai le dimissioni di Renata Polverini, dalla presidenza della Regione Lazio, erano diventate ineluttabili.
Il coro di critiche, all’immoralità straripante di molti membri del consiglio regionale, aveva travolto come un fiume in piena Polverini, la cui colpa fondamentale è stata quella di aver fatto finta di non vedere, per mesi, il putridume sul quale si reggeva la sua poltrona presidenziale.
Da cardinal Bagnasco al premier Monti, dal Capo dello Stato al Presidente della Corte dei Conti, tutti unanimemente concordi nel giudicare indegno ed inaccettabile lo schifo albergatosi nel palazzo di via della Pisana.
I soli indifferenti, al marcio che stava emergendo, Silvio Berlusconi ed Angelino Alfano che, per miserrime convenienze di partito, hanno continuato fino all’ultimo a fare pressione sulla Polverini perché resistesse al suo posto.
Berlusconi ed Alfano, d’altra parte, sono così assuefatti al malaffare ed alla corruzione che non ne avvertono più neppure il puzzo rivoltante.
A lasciare di stucco, però, sono state le durissime prese di posizione che hanno esternate Bersani, Di Pietro e Casini.
Per la miseria quanta ipocrisia nelle loro parole !
Già, perché tra i responsabili di questo porcaio ci sono stati anche esponenti di PD, UDC ed IdV.
Anzi, le loro responsabilità sono di una gravità enorme.
Infatti, le numerose delibere che si sono susseguite in 11 mesi, per aumentare, da 1 a 14 milioni di euro, i contributi da assegnare ai gruppi consiliari, sono state prese sempre dall’ufficio di presidenza con il voto unanime di tutti i suoi membri.
E chi erano i membri dell’ufficio di presidenza ?

Mario Abbruzzese (PdL) – presidente
Raffaele D’Ambrosio (UDC) – vice presidente
Bruno Astorre (PD) – vice presidente
Gianfranco Gatti (Lista Polverini) – consigliere segretario
Isabella Rauti (PdL) – consigliere segretario
Claudio Bucci (IdV) – consigliere segretario.

A questo punto è doveroso porsi qualche domanda.
1.     Dove erano Bersani, Casini e Di Pietro quando i loro rappresentanti deliberavano il saccheggio delle risorse regionali per arricchire i gruppi consiliari ?
2.     Quali provvedimenti prenderanno, nei confronti di questi loro fidati sodali, gli implacabili fustigatori della Polverini: Bersani, Casini e Di Pietro ?
3.     Alle ormai prossime consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio Regionale del Lazio, Bersani, Casini e Di Pietro ricandideranno ancora questi individui, assicurando loro l’elezione, magari con il ricorso alle liste bloccate tanto care a Bersani ?


2 commenti:

umberto marielli ha detto...

Ciao Alex,
Siamo stati irresponsabili, abbiamo abbandonato
il Paese a una massa di idioti e di cafoni, non siamo stati in grado di opporci a questo degrado.
Purtroppo non hanno capito che, malgrado tutto
questo loro agitarsi, stringere alleanze, balenare
nuovi (finti) orizzonti in previsione delle prossime elezioni, probabilmente il partito che riscuoterà maggior successo sarà quello delle
urne vuote.
Buona serata!
Umberto

Alex di Monterosso ha detto...

Ciao Umberto,
L'astensionismo è già il primo partito... e credo che di questo passo vincerà le prossime elezioni.
Buona serata a te
Alex