Io sarò anche un po’
sprovveduto e rimbambito, ma non riesco proprio a comprendere tutta questa
euforia, tutti questi festeggiamenti che impazzano in Forza Italia dopo la
sentenza d’appello che ha assolto “il
pregiudicato” nel processo Ruby.
Per quanto possa essere
sprovveduto e rimbambito ricordo molto bene, però, di aver studiato che una
sentenza può considerarsi definitiva solo dopo i tre gradi di giudizio.
Mi viene in mente il professore di diritto e procedura penale che per mesi ci ha ossessionati ripetendoci:
“un imputato deve essere ritenuto innocente
o colpevole solo dopo il terzo grado di giudizio”.
Già vedo il prof.
Conso compiacersi in cuor suo perché questo ex studente, poco diligente e molto
svagato, ricorda ancora i suoi insegnamenti.
A ogni buon conto bando alle ciance e ritorniamo ai festeggiamenti forzisti, probabilmente prematuri.
Già, probabilmente !
Nella fretta con cui
si è voluto chiudere il processo d’appello, senza riascoltare neppure un
testimone, con tre sole udienze e poco più di tre ore di camera di consiglio, c’è
qualcosa, infatti, che lascia sconcertati.
Un dubbio: forse che
tutto ciò abbia a che vedere con il “patto
del Nazareno”?
Certo è che, in
queste ultime 48 ore, Berlusconi non solo sembra aver dimenticato di essere
comunque un pregiudicato, ma pare anche non preoccuparsi affatto che il
processo Ruby possa affrontare ancora il terzo grado di giudizio.
Appunto, possa !
La domanda difatti
è: sarà consentito alla Procura di Milano di impugnare in Cassazione quella
sentenza di assoluzione che fa somigliare l’Italia ad una repubblica delle
banane ?
Sorprende, infatti,
che né i media, né lo stesso PM De Petris abbiano parlato, fino ad oggi, del
possibile ricorso in Cassazione, quasi che il processo Ruby si debba
considerare concluso con la sentenza di appello.
Eppure, di solito,
anche prima di conoscere le motivazioni i PM manifestano subito il proposito di
ricorrere in Cassazione ogniqualvolta le sentenze disattendano le loro richieste.
Ma, a gettare
ulteriori ombre sul misterioso “patto del
Nazareno” c’è la convinzione con cui “il pregiudicato” già parla di un
intervento legislativo che, superando la legge Severino, renda possibile anche ai condannati in via definitiva di candidarsi al Parlamento.
Matteo Renzi ne sa
qualcosa ?
Ha già in tasca il decreto legge scritto da Ghedini ?
Se si trattasse non
solo di una ipotesi, bensì di una concreta eventualità nascosta tra le pieghe
del “patto del Nazareno”, alle
prossime elezioni politiche, con le liste bloccate tanto care a Berlusconi, i pregiudicati
di destra e di sinistra traslocheranno, coperti da rinnovata immunità, dalle patrie
galere a Palazzo Madama od a Montecitorio.
Si mormora perfino che, ascoltate le parole di Berlusconi,
Marcello Dell’Utri, rinchiuso nel carcere di Parma, abbia già iniziato a
preparare la sua campagna elettorale.
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