Per il vero uomo di mare ogni barca, e non solo la sua, rappresenta una ricchezza di cui avere cura
perché è il luogo in cui, di volta in volta, si vive e si lavora, ci si rifugia
per riposarsi, per ricordare o per godere del calore di familiari ed amici.
Per questo immagino la
tristezza che può aver angosciati molti uomini di mare osservando il convoglio, un
corteo “funebre”, che si è formato per accompagnare mestamente la carcassa
della Costa Concordia nella sua ultima rotta verso la demolizione.
Come non indignarsi,
perciò, quando, nelle stesse ore in cui il convoglio lasciava l’isola del Giglio, dai
media veniva dato ampio risalto alle foto di un ridanciano Francesco Schettino ospite,
ad Ischia, del White Party organizzato dall’editore Piero Graus che, a breve, curerà
la stampa delle “epiche” memorie di questo sciagurato individuo.
Un battage che,
personalmente, ho vissuto come un intollerabile affronto alle 32 vittime del
signor Schettino, unico responsabile di quella terribile sciagura.
Supponevo, ingenuamente,
che, per colui che ha sulla coscienza la morte di 32 passeggeri a lui affidati
ed è accusato di omicidio colposo plurimo, la giustizia italiana avesse
disposti come minimo gli arresti domiciliari.
Invece no !
Al signor Schettino la
magistratura concede di vivere libero, senza alcuna limitazione, così da essere
ricevuto in salotti mondani e festini, ospite d’onore imbarazzante con il quale
giunoniche signore amano fare un selfie.
Ancora uno sconcertante
riscontro del perché, al comune cittadino, sia difficile comprendere a quali
logiche si richiamino, troppo spesso, le decisioni che i magistrati prendono in
nome della giustizia.
Mentre sui media imperversavano
le foto del signor Schettino, libero e festaiolo, infatti, a Este solerti
carabinieri arrestavano e traducevano al carcere di Opera il deputato Giancarlo
Galan, del quale solo due ore prima la Camera aveva autorizzato l’arresto.
Così tanta fretta perché,
per i magistrati di Venezia, esisterebbe il rischio di reiterazione dei reati dei quali
Galan è accusato, vale a dire corruzione, concussione e riciclaggio.
Sarebbe stato
meglio, per Galan, essere accusato di omicidio colposo plurimo!
Galan, però, molto
probabilmente si starà anche chiedendo come mai lui, che per il momento è solo
indagato, sia rinchiuso in cella mentre i magistrati concedono la libertà, ad
esempio, al signor Schettino od al signor Berlusconi che, invece, continua ad
essere libero cittadino pur essendo stato già condannato in via definitiva a
quattro anni.
A proposito del
pregiudicato Berlusconi, la notizia di oggi è che il TAR del Lazio ha respinta
la sua richiesta di tornare in possesso del passaporto che gli era stato
ritirato subito dopo la sentenza emessa dalla Cassazione.
Senza il passaporto,
infatti, Berlusconi non potrà recarsi a trascorrere qualche giorno di vacanze
libertine in Russia, nella dacia del suo sodale Putin.
Che faccia tosta !
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