Forse come molti italiani, questa mattina per colazione ho provato a farmi un panino farcendolo con una
fetta di riforma del Senato e cercando
di insaporirlo con un pezzetto di Italicum.
Il risultato è stato
stomachevole ed indigesto.
Perciò, sono sceso
al bar sottocasa ed ho sorseggiato il solito “marocco” e sbocconcellato un “pain
au chocolat”.
Ignoro come facciano
colazione Renzi ed i suoi ministri, di certo augurerei loro di nutrirsi, a
colazione, pranzo e cena, sempre e solo con tranci di riforma del Senato e spezzatino
dell’Italicum.
In questi cinque
mesi di governo del Paese, al di là della inondazione di foto e servizi
televisivi in cui mostra il suo sbeffeggiante sorriso, al di là della valanga
di tweet di autoincensamento, al di là delle conferenze stampa traboccanti di sconclusionati
blablabla, Renzi ha dato prova di essere solo un arrampicatore megalomane, del tutto incapace di comprendere le vere necessità del Paese.
Cinque mesi di estemporanei
spot pubblicitari, di promesse campate in aria, di velleitari impegni a cambiare l’Italia.
Sarà pur vero che
non esista la bacchetta magica per risolvere i disastri provocati dalla crisi,
ma se in una barca ci sono delle falle il primo dovere di un buon comandante sarebbe
quello di tamponarle e non di rilassarsi a prendere il sole, a meno che ...
Già, a meno che non
sia un semplice figurante, messo al posto di comando da qualcuno che abbia tutto
l’interesse di fare affondare la barca con il suo equipaggio.
C’è un vecchio
adagio che recita: “chi va con lo zoppo
impara a zoppicare” … e se il proverbio avesse ragione, Renzi avrebbe
imparato in fretta a zoppicare !
Da quando nel
novembre 2011 la Troika si era appollaiata sulla spalla del rovinoso governo
Berlusconi, in attesa del momento opportuno per calarsi su Roma, gli indicatori
economici del nostro Paese hanno continuato a peggiorare con crescenti disagi
per gli italiani.
Solamente grazie agli
immani sacrifici lacrime e sangue, imposti dal governo Monti, gli italiani sono
riusciti a tenere lontana la Troika da Roma.
Così, afflitto da
una crisi senza fine, il Paese, o perlomeno una parte, si era illuso che Renzi,
propostosi come vessillifero del cambiamento, fosse in grado di farlo uscire
dal tunnel.
Invece, in questi
cinque mesi di governo, Renzi per prima cosa si è impegnato a fare risorgere
Berlusconi dalle tenebre in cui lo aveva relegato la sentenza della Cassazione, al tempo stesso infinocchiando gli italiani con la balla che le riforme del
Senato e della legge elettorale avrebbero eliminate le angustie del Paese.
Ora, o Renzi ha
mentito agli italiani, sapendo di mentire, oppure è davvero incapace e scombinato!
Continua a vantarsi
di aver messi 80 euro nelle buste paga di circa dieci milioni di italiani ma, in
queste ore, Confcommercio conferma che quello spot elettorale non ha prodotto
alcun effetto sui consumi delle famiglie.
Inoltre, secondo le anticipazione dell’ultima ora, sembra che domani l’ISTAT confermi un
indice del PIL in stagnazione anche per il secondo semestre 2014, il che
allontanerebbe sempre più il pareggio strutturale chiesto dall’UE, ed angoscerebbe
ancor più i milioni di disoccupati che cercano ma non trovano lavoro.
Insomma, invece di
cincischiare con la riforma del Senato e della legge elettorale, sarebbe stato
legittimo attendersi che governo e Parlamento, di fronte a questo drammatico e rischioso
scenario, si concentrassero su interventi utili a dare una boccata di ossigeno
al Paese, ad esempio sforbiciando i costi della politica e gli sprechi.
Dopo
aver impegnata, fin dai tempi del governo Monti, una task force per individuare gli sperperi di denaro pubblico, è da
irresponsabile che Renzi, per non ledere la sua popolarità e per opportunismo
politico, affossi in un cassetto i “25 dossier 25” preparati dal Commissario
alla spending review.
Inoltre, se la coppia nazarena Renzi-Berlusconi avesse voluto superare davvero il bicameralismo
perfetto e ridurre i costi della politica, avrebbe dovuto proporre la chiusura
definitiva di Palazzo Madama, con un risparmio per le casse dello Stato di
oltre 500 milioni di euro.
Invece no ! Renzi ha
sollevato un gran polverone garantendo agli italiani che la riforma del Senato
avrebbe fatto risparmiare centinaia di milioni.
Una bufala colossale
perché la riforma del Senato, che sarà approvata nei prossimi giorni, ridurrà
di poche decine di milioni i costi a carico dello Stato.
Non solo, ma agli
amministratori locali che diventeranno anche senatori sarà concesso lo scudo dell’immunità.
Una scelta immorale e scellerata, se si tiene conto che le cronache raccontano ogni giorno di
amministratori locali corrotti e dediti al malaffare.
Se questo è il cambiamento di cui si proclama vessillifero
Matteo Renzi, al Paese non resta che raccomandarsi a San Gennaro !
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