giovedì 26 febbraio 2015

Ad indignare non è la responsabilità delle toghe

Che colui che commetta un errore con colpa grave paghi per il danno provocato mi sembra un assioma giusto, almeno sotto il profilo etico.
Già avviene da anni, ad esempio, per i medici.
Per questo non mi turba affatto la introduzione della responsabilità civile per i magistrati, anche se ho il timore che d’ora in poi assisteremo a molte sentenze da farsa, stilate ad arte perché siano un paracadute per i giudici.
Mi indigna, invece, anzi mi fa incazzare che ad aver votata, ad ampia maggioranza, la legge di riforma sulla responsabilità civile dei magistrati sia un Parlamento sui cui scranni siedano molte decine di onorevoli condannati, onorevoli indagati, onorevoli imputati, ed onorevoli prescritti.
Cosa avranno mai di così “onorevole” questi individui da arrogarsi il diritto di legiferare ?
Un Parlamento privo di etica che, mentre vota la responsabilità civile dei magistrati, non fa nulla per cancellare la vergogna dei vitalizi che lo Stato paga, ogni mese, ad ex parlamentari ed ex amministratori locali colpiti da sentenze definitive, o segregati addirittura nelle patrie galere.
Cosa pensare, ad esempio, del caso di Marcello Dell’Utri, rinchiuso nella casa circondariale di Parma dal giugno 2014 dopo la condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, che riscuote dallo Stato un vitalizio mensile di € 4.400?
E che dire del vitalizio di € 8.000 che lo Stato paga a Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva per frode fiscale e falso in bilancio, mentre a carico dei contribuenti ci sono anche gli ingenti costi sostenuti per assicurare al pregiudicato la nutrita scorta di uomini e mezzi 24 ore su 24.
A Totò Cuffaro, invece, condannato con sentenza definitiva per mafia e detenuto da oltre tre anni nel carcere di Rebibbia, il vitalizio di € 6.000 è stato revocato solo due mesi fa, e non per decisione del Parlamento ma per iniziativa dell’Avvocatura Generale dello Stato.
Anche Cesare Previti, condannato nel 2006 in via definitiva a 6 anni per corruzione in atti giudiziari con interdizione perpetua dai pubblici uffici, da nove anni riceve ogni mese, dalle casse statali, un vitalizio di € 4.300.
L’elenco di ex parlamentari ed ex amministratori che beneficiano di questa scandalosa elargizione di denaro pubblico, pur se condannati in via definitiva per reati di ogni genere, potrebbe continuare ma preferisco fermarmi qui per non acuire l’incazzatura mia e di chi legge questo post.
Tutto ciò mentre in Italia 7 milioni di pensionati riscuotono meno di mille euro al mese !
Eppure, per eliminare questa sconcezza non occorre una legge.
Basterebbe semplicemente che l’Ufficio di Presidenza della Camera ed il Consiglio di Presidenza del Senato si riunissero e decidessero insieme di modificare i loro regolamenti.
Però, nonostante le ripetute sollecitazioni del Presidente Grasso e della Presidente Boldrini, fino ad oggi non è stato possibile convocare la riunione congiunta perché sia il PD che Forza Italia si oppongono.
D’altra parte, con tutti gli onorevoli condannati, onorevoli indagati, onorevoli imputati, radicati in Parlamento, possiamo illuderci che rinuncino al loro futuro di beneficiari dei ricchi vitalizi?
Certo il governo potrebbe prendere l’iniziativa, ma Matteo Renzi ha ben altro per la testa, lui è sempre più preoccupato di dover onorare, una dopo l’altra, tutte le cambiali che ha firmate a Berlusconi con la “tresca del Nazareno”, ultima, solo in ordine di tempo, la cessione a Mediaset delle torri di RAI WAY.

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