mercoledì 1 luglio 2015

Tramite Tsipras un monito ai critici dell’UE

Non so quale potrà essere il verdetto che uscirà domenica sera dalle urne del referendum voluto da Tsipras.
Checché ne pensino e dicano i soliti codini sparsi qua e là per il pianeta, dare al popolo greco l’opportunità di esprimersi e scegliere il proprio futuro, data l’importanza della posta in palio, non mi sembra possa essere vista come la fuga di Tsipras dalle sue responsabilità, né mi sorprende che un atto così vibrante di democrazia si realizzi proprio nel paese, guarda caso, in cui la democrazia è nata.
Mi sorprende, invece, la sfrontata ingerenza con la quale molti capi di stato e di governo europei si affannino nel pretendere di influenzare i cittadini greci.
Da quando esiste l’Unione Europea è la prima volta che leader politici di paesi membri si intromettono, così spudoratamente, nel tentativo di condizionare le scelte politiche dei cittadini di un altro paese dell’UE.
Lo sta facendo François Hollande, lo sta facendo Angela Merkel, ma quel che è ancora più grave, a mio avviso, lo fa persino Jean Claude Junker che, come Presidente della Commissione europea, dovrebbe dare prova di equilibrio stando al di sopra delle parti.
È un po’ come se, in occasione di elezioni politiche in un paese dell’UE, questi signori appoggiassero apertamente questo o quel partito o movimento politico.
Ho l’impressione, pur tuttavia, che questa invasione di campo non dia scandalo e non indigni nessuno.
D’altra parte penso non ci siano dubbi sul fatto che, in Grecia domenica sera, la vittoria dei “SI” o dei “NO” potrebbe avere anche ripercussioni politiche.
Ecco perché l’essersi schierati apertamente a favore del “SI”, da parte di Hollande, Merkel e Junker, in antitesi con il “NO” chiesto da Tsipras, costituisce una gravissima interferenza negli affari politici di un paese tuttora membro dell’UE.
Ma quale potrebbe essere la spiegazione ?
Solo evitare che la Grecia esca dall’area euro e che l’UE perda un paese membro ?
Oppure il motivo è inconfessato e consiste nella speranza che con la vittoria dei “SI” Tsipras possa dimettersi, così Bruxelles si libererebbe  di quel rompiscatole che non solo ha avuto l’ardire di contestare le politiche di austerity, tanto care a Merkel & Co, ma in più si rifiuta di prolungare il commissariamento del suo Paese da parte della Troika, ed in particolare del FMI ?
Ora, che la Grecia abbia avuto accesso all’UE presentando conti pubblici taroccati è un dato di fatto, ma responsabili sono anche i tecnocrati di Bruxelles che hanno controllati e ricontrollati quei bilanci senza rilevare nulla di anomalo.
Comunque dietro la volontà di silurare Tsipras ho l’impressione che ci sia ben altro.
Non c’è dubbio che a farla da padrone nell’UE è la Germania che, con Merkel e Schäuble, detta le regole ed impone le sue condizioni.
Merkel e Schäuble, però, da mesi sono sotto shock per i successi elettorali ottenuti dal partito di Marine Le Pen, in Francia, e dai “Podemos”, in Spagna, movimenti senza dubbio critici verso questa UE e le sue politiche.
Merkel & Co, quindi, vivono Tsipras come il primo esponente di un dissenso che in Europa sta montando come una marea e che, una volta arrivato a Bruxelles, romperebbe le uova nel paniere ai padroni dell’UE.
Per questo la vittoria dei “SI” al referendum greco, inducendo Tsipras a fare le valigie, non solo sarebbe un successo per Merkel & Co (NdR: alcune settimane fa era stato proprio Schäuble a sfidare Tsipras sollecitando un referendum), ma suonerebbe come monito anche per gli elettori francesi e spagnoli, chiamati presto alle urne, dissuadendoli dal dare i loro voti a Le Pen e “Podemos”.
Sarebbe comunque un successo per Merkel & Co, e continuerebbe ad essere un monito per gli elettori francesi e spagnoli, anche l’eventuale ritorno, nelle prossime ore, di Tsipras al tavolo negoziale con la presumibile cancellazione, all’ultimo momento, del referendum.
Però, venire a sapere che oggi Junker, per riaprire il tavolo negoziale, abbia posta, a Tsipras, tra le altre condizioni anche quella di sputtanarsi facendo campagna perché i greci votino “SI”, mi sembra una bambocciata indegna di ogni commento.

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