domenica 13 dicembre 2015

Una Leopolda spaccapidì

Oramai credo non possano più esserci dubbi.
Fino ad ieri, lo ammetto, non ne ero del tutto convinto, ma dopo aver ascoltate le parole con cui ha aperto la kermesse della sesta Leopolda non ho più dubbi: Matteo Renzi “c’è e non ci fa” !
Sono sempre più persuaso, infatti, che tra il cervello di Renzi, la sua lingua ed il suo iPod ci sia un black out permanente che gli fa dire e scrivere cose tanto insensate quanto inopportune.
Ad esempio, ieri, dal palco della Leopolda ha detto: “Chi viene qui per parlare di correnti può restare a casa”.
Un invito, quello di restare a casa, assolutamente inutile e fuori luogo perché, a Firenze, leopoldini e leopoldotte non hanno motivo per parlare di correnti perché sono ben coscienti di fare parte già di una corrente, quella renziana.
Tuttalpiù ai leopoldini ed alle leopoldotte può non essere chiaro se siano membri di una corrente del Partito Democratico, oppure di Forza Italia o, ancora, di un vaneggiato Partito della Nazione.
Di certo, però, sanno molto bene di appartenere ad una corrente politica.
D’altra parte come potrebbero avere ancora dubbi ?
Infatti, nel momento in cui Matteo Renzi promuove una convention riservata non a militanti e dirigenti del Partito Democratico, di cui lui è in ogni caso segretario nazionale, ma ai suoi supporter e compagni di merende, come negare che alla Leopolda si celebri la sagra di una corrente politica ?
È sempre più evidente, infatti, che Matteo Renzi si sia servito del Partito Democratico, e perfino di Forza Italia, per appagare la sua sfrenata ambizione di accomodarsi a Palazzo Chigi.
Una volta raggiunto il suo obiettivo, però, dapprima ha scaricata Forza Italia, minandola con la complicità di Verdini & Co., ed ora si dà un gran da fare per sbarazzarsi del Partito Democratico, che gli è indigesto perché non è monolitico nel sottomettersi alle bizzarrie della sua gestione del potere.
Ecco perché si può dire che il servizio funebre del Partito Democratico sia iniziato di fatto in questo week end.
In quarantotto ore, infatti, alla Leopolda, si ritrovano i renziani, al teatro Vittoria di Roma, Bersani, Cuperlo e Speranza danno vita alla loro assemblea del Partito Democratico, mentre a Napoli gli ex-PD, Fassina e D’Attorre, riuniscono Sinistra Italiana.
Mi domando: perché e come fanno tutti questi soggetti a vivere ancora insieme sotto il tetto del Nazareno, procedendo felici e beati verso il suicidio collettivo ?

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