sabato 30 gennaio 2016

Alle ortiche orgoglio e dignità

Non passa giorno che la nostra classe politica una ne pensi e cento ne faccia per rendere ridicola l’Italia agli occhi del Mondo.
Era il giugno 2009 quando Silvio Berlusconi, allora presidente del consiglio, permise che il dittatore libico Muammar Gheddafi, in visita a Roma, trasformasse il parco di Villa Pamphili in un accampamento beduino per sè e per il suo seguito.
A marzo 2010, inoltre, per avvalorare la sua deferenza nei confronti del despota libico, lo stesso Berlusconi, in occasione del vertice della Lega Araba a Sirte, si esibì in un disgustoso baciamano a Gheddafi.
Superfluo ricordare che su questi episodi si sbizzarrì il sarcasmo dei media occidentali mettendo in ridicolo il nostro Paese.
In questi giorni, per non essere da meno di Berlusconi, suo guru non solo politico, Matteo Renzi, in occasione della visita a Roma del presidente iraniano Rouhani, ha ordinato di impacchettare quattro opere d’arte del Museo Capitolino per evitare, forse, che le loro nudità scatenassero una tempesta ormonale nell’illustre ospite.
Scelta insensata e grottesca con la quale Renzi ha dimostrato di non avere alcun rispetto per la civiltà artistica occidentale, ed in particolare per l’arte e la cultura del nostro Paese, accreditate in tutto il Mondo.
Solo il caso ha voluto che a Rouhani non fosse proposto di visitare anche la Cappella Sistina, altrimenti Renzi avrebbe sicuramente ordinato di appiccicare mutande e burka sugli affreschi michelangioleschi di nudi maschili e femminili.
Tra l’altro, Renzi ha immolati orgoglio e dignità della nostra arte con una untuosa riverenza nei confronti proprio del massimo rappresentante di un Paese che non riconosce neppure i più elementari diritti civili ai suoi cittadini.
Quello, però, che trovo ancora più assurdo in questa disgraziata vicenda è che, mentre in tutta Europa politici e sociologi si preoccupano perché la marea di migranti si integri nelle nostre società, i governanti italiani danno prova, per gretto opportunismo, di remare contro rinnegando loro stessi la nostra civiltà e la nostra arte.
Se integrazione, infatti, vuol dire fare sì che i migranti, anche se mussulmani, riconoscano, accettino e rispettino la cultura, le leggi, l’arte, gli usi e costumi delle società che li ospitano, perché mai noi dovremmo oscurare le opere d’arte quando una personalità islamica visita l’Italia ?
Ciò che Renzi ed i suoi serventi hanno perpetrato al Museo Capitolino, perciò, non è solo la viscida rinuncia alla dignità ed alla cultura di un intero Paese, ma sembra essere anche la arrendevole rassegnazione agli sfregi che il radicalismo islamico, di troppi migranti, arreca alla vita di tutti noi.
Se il nostro premier arriva a vergognarsi della nostra civiltà … allora non c’è più speranza !
(NdR: Resisi conto della figuraccia, sia Renzi che Franceschini si sono affrettati a dichiarare che loro sarebbero stati all’oscuro di tutto, come se una decisione così spinosa possa essere scaturita dalla iniziativa di uno dei custodi del Museo Capitolino. Naturalmente, come sempre accade in Italia quando c’è un rimpallo di responsabilità, seguirà una inchiesta dalla quale mi aspetto che emerga come la responsabilità di quanto accaduto sia delle stesse statue che avrebbero preteso dai custodi di essere impacchettate per non deprimersi al passaggio di Rouhani e del suo seguito, e… come al solito finirà tutto a tarallucci e vino !)

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