mercoledì 13 luglio 2016

Ancora pietà pelosa

Ho appena spente TV e radio,  incazzato e con una sensazione incontenibile di nausea.
Di fronte alla ennesima tragedia che nel barese, tra Andria e Corato, ha colpiti i nostri concittadini seminando morti e feriti tra studenti e lavoratori pendolari in viaggio su un treno locale, hanno fatto a gara a manifestare la loro falsa afflizione i politici di ogni parte ad iniziare dal Capo dello Stato e dal Presidente del Consiglio.
Con una impudenza senza uguali è iniziata la caccia alle responsabilità come accade ogni volta che un tragico evento colpisce il nostro Paese.
Maledettamente impudenti perché i primi veri responsabili anche di questa sciagura sono proprio loro che non hanno fatto nulla, e continuano a non fare nulla per affrontare e risolvere le miserevoli condizioni in cui, ogni giorno, milioni di lavoratori e studenti sono costretti a viaggiare per raggiungere i posti di lavoro o le aule.
E si tratta di responsabilità non di poco conto.
Infatti coloro che millantano di governare il Paese non possono ignorare che dalla Valle d’Aosta alla Sicilia i treni viaggino su una rete di 15.974 chilometri di binari (NdR: Gestita da RFI) il 55% dei quali, in particolare nelle regioni del centro-sud, è utilizzato come binario unico per i due sensi di marcia, come indica la tabella che segue.
Non solo, ma i nostri sedicenti governanti hanno la diretta responsabilità del mancato completamento, entro il 2015, del raddoppio della rete Bari - Barletta (NdR: finanziato con fondi della UE), vale a dire proprio la tratta sulla quale poche ore fa è avvenuto il tragico frontale tra i due convogli che ha provocati 27 morti ed oltre 50 feriti.
Con l’ipocrisia che li contraddistingue, di fronte a decine di vittime innocenti i nostri governanti penseranno, ancora una volta, di potersi lavare la coscienza con qualche corona di fiori ed un funerale di Stato, mentre delirano di come sperperare miliardi e miliardi per organizzare le Olimpiadi, per costruire il ponte sullo Stretto, o per la TAV.
Purtroppo la amara verità è che non è il miglioramento delle condizioni di vita degli italiani lo scopo primario di chi ci governa, ma è la ricerca incessante del come far arricchire gli amici e gli amici degli amici con opere faraoniche di nessuna utilità pratica per la vita dei cittadini.   

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