giovedì 29 giugno 2017

Lucciole per lanterne

Non riesco a convincermi che Matteo Renzi e la sua corte di serventi siano in buona fede quando insistono nel prendere in giro gli italiani rivoltando le frittate a loro piacimento o vendendo lucciole per lanterne.
Ora, che tra i nostri concittadini ci siano molti creduloni è una innegabile realtà, ma mi sono sembrati veramente sciocchi, da parte di Renzi e dei suoi portaborse, i goffi tentativi di ridurre ad un ottusa attitudine reazionaria degli italiani la memorabile batosta del referendum costituzionale del 4 dicembre.
Così come ritengo infantili, oggi, i tentativi di minimizzare la rovinosa débâcle del PD, alle elezioni comunali di domenica, dandone la colpa alla inchiesta CONSIP o rispolverando grafici fuori tema ed ormai datati.
Domenica, infatti, il PD ha subita una disfatta soprattutto qualitativa più ancora che per l’innegabile tracollo dei consensi.
Ad esempio le amministrazioni dei Comuni di Genova, La Spezia, Sesto San Giovanni, Piacenza, Pistoia, da sempre roccaforti simbolo della sinistra sono passate sotto i vessilli del centrodestra.
La incapacità  di attribuire la giusta valenza politica a questi insuccessi e l’ostinato rifiuto a ricercare con l’umiltà di una autocritica le cause del disastro confermano quegli atteggiamenti arroganti, insulsi e superficiali che gli elettori hanno rifiutati proprio con i loro voti nelle urne o con l’astensionismo.
A confermare così discutibili atteggiamenti sono giunte, oggi, anche le parole di un fedelissimo renziano, il ministro Luca Lotti indagato nell’affaire CONSIP: “Matteo Renzi è stato rieletto leader PD neanche due mesi fa, fine della discussione !”
E con ciò ?
Cosa c’entra questo con il riscontro che proprio sotto la segreteria di Renzi, e direi anche per effetto del suo governo, il partito continui da quattro anni a prendere sberle in ogni dove, che l’elettorato tradizionale del centrosinistra abbia abbandonando a frotte il PD, che il centrodestra sia incomprensibilmente risuscitato ?
Con questa affermazione Lotti mi ricorda quei pugili suonati che dopo l’ennesimo KO scendendo dal ring sostengano di aver perso solo perché scivolati al tappeto.
La crisi che sta martoriando il PD meriterebbe, credo, ben altre riflessioni che non la banale salvaguardia della monarchia assoluta di Renzi.
D’altra parte mi domando: possibile che solo Lotti non sia stato sfiorato, neppure per un momento, dal dubbio che proprio la monocratica segreteria di Renzi abbia molte responsabilità nell’aver creato questa rottura con gli elettori tradizionali del PD ?  

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