sabato 3 giugno 2017

Non sono quattro amici al bar

Questa volta si sono messi d’accordo in quattro per prendere per i fondelli gli italiani !
Di certo non hanno nulla a che vedere con i “quattro amici al bar” cantati da Gino Paoli, perché questi individui, anzi, sono avversari politici e non perdono occasione per dirsene di tutti i colori.
D’altro canto invece che un bar Renzi, Berlusconi, Grillo e Salvini  hanno scelti luoghi istituzionali per fare comunella e turlupinare noi, cittadini ed elettori.
A mettere insieme questa accozzaglia di sedicenti politici è il comune obiettivo di far cadere il governo Gentiloni e di portare il Paese ad elezioni anticipate.
Infatti, dopo aver preso atto che l’Italicum, la legge elettorale più bella del mondo come sosteneva Renzi, è stata inesorabilmente bocciata dalla Consulta, questi quattro individui,  per realizzare i loro insani ed anche antitetici propositi, si sono accordati su un modello di legge elettorale che in modo truffaldino si ostinano a definire “tedesco”.
Perché appioppare l’etichetta “tedesco” ad un progetto di legge che non ha nulla a che vedere con il sistema elettorale adottato in Germania ?
Semplicemente, credo, perché ci si illude che la etichetta “tedesco” renda accettabile e credibile quella oscenità che i quattro individui intendono imporre agli italiani.
È un po’ come il millantare prestigiose referenze che i ciarlatani usano nelle piazze per rendere attraenti i loro ciarpami che propongono agli astanti.
Ma che cosa hanno scopiazzato, di fatto, dalla legge tedesca i quattro lestofanti ?
Soltanto la soglia di sbarramento del 5% che i partiti devono superare per approdare in Parlamento.
In che cosa, invece, non ha nulla a che vedere con il sistema elettorale tedesco la paccottiglia che Renzi, Berlusconi, Grillo e Salvini si sono inventata in tutta fretta ?
1.     Innanzitutto l’elettore tedesco esprime due voti: uno per eleggere un singolo candidato nel proprio collegio, ed un altro per votare il partito preferito. In pratica, cioè, l’elettore tedesco può votare, per il collegio, il candidato che ritiene più capace, competente ed affidabile, anche se non fa parte del partito al quale darà la preferenza con il secondo voto.
2.     Nella paccottiglia proposta, invece, l’elettore italiano dovrebbe  esprimere un solo voto per il partito. Quindi , non solo è un controsenso proporre candidati di collegio che non possono essere votati, ma con questa modalità l’elettore è costretto a votare, di fatto, anche un candidato al collegio che considerasse incapace ed inaffidabile.
3.     Nel sistema tedesco il candidato del collegio eletto con il sistema maggioritario (NdR: cioè ha ottenuto un voto più degli altri) entra automaticamente a far parte del Bundestag.
4.     Nel modello proposto per l’Italia, invece, saranno i capibastone dei partiti a decidere quali candidati dei collegi entreranno in Parlamento. Ancora una volta agli elettori italiani è negato il diritto di scegliere i propri parlamentari.
5.     Nel sistema tedesco, poiché chi vince nel proprio collegio entra di diritto in Bundestag, il numero degli eletti con il secondo voto proporzionale sarà determinato come integrazione della corretta quota  proporzionale stabilita dal secondo voto.
6.     Il modello italiano, all'opposto, non prevedendo il voto per i candidati dei collegi, lascerà ai capibastone dei partiti di scegliere chi entrerà in Parlamento nel numero che sarà stabilito dalla ripartizione proporzionale del voto unico concesso agli elettori italiani.
Alla luce di queste considerazioni domando:
a.     perché Renzi, Berlusconi, Grillo e Salvini si incaponiscono nel etichettare “tedesco” l’obbrobrio proposto ?
b.     perché media e commentatori politici si uniformano nell’adottare questa etichetta truffaldina  e non aprono gli occhi agli italiani ?
c.     perché Grillo ha voluto truffare i militanti del M5S chiedendo loro il voto on line su un sistema tedesco che tedesco non è ? 

Nessun commento: