mercoledì 21 giugno 2017

Una coda di paglia grottesca

Lasciano esterrefatti le parole profferite poche ore fa, nel corso del programma Omnibus su LA7, non da uno dei tanti peones renziani che bighellonano in Parlamento a spese dei contribuenti italiani, bensì dal deputato Emanuele Fiano, responsabile nazionale del PD con delega alle riforme.
Ritornando sulla squallida vicenda che vede il PD impegnato a far fuori l’Amministratore Delegato di CONSIP, il signor Fiano (NdR: non ce la faccio proprio a definirlo “onorevole”) ha affermato che l’AD di CONSIP, Luigi Marroni, avendo ribadite ai Magistrati le “accuse” nei confronti del ministro Luca Lotti, avrebbe di fatto confermato di “non avere più un rapporto di fiducia con il governo”.
Quante fregnacce in così poche parole !!!
Innanzitutto Fiano & Co. devono avere la coda di paglia se etichettano come “accuse” la semplice descrizione di circostanze che Marroni era tenuto a fare rispondendo a precise domande dei Pubblici Ministeri.
Se in quelle circostanze i Magistrati riscontrassero atti penalmente perseguibili la responsabilità non sarebbe di Marroni ma di coloro, ad esempio Luca Lotti, che li hanno commessi.
D’altra parte, se Marroni si fosse rifiutato di rispondere o avesse mentito ai Magistrati, inevitabilmente sarebbe stato iscritto lui stesso nel registro degli indagati con le conseguenze del caso.
Ma è la seconda affermazione del signor Fiano che, oltre ad avere dell’incredibile, si raffigura come palese istigazione a mentire deliberatamente ai Magistrati.
Il signor Fiano, infatti, ha insistito più volte sulla circostanza della “riconferma” delle presunte accuse che Marroni avrebbe fatta nei successivi interrogatori, quasi a sottolineare che se invece avesse ritrattato … beh, forse avrebbe potuto essere anche graziato!
Ora che il mendacio appartenga al costume renziano è un dato di fatto, pretendere però che tutti si adeguino a questo malcostume è quanto meno amorale.
Ad accogliere il turpe invito a ritrattare le dichiarazioni riportate ai Magistrati sembra essere stato, invece, il presidente di CONSIP, Luigi Ferrara, che proprio per la sua ritrattazione da venerdì scorso è iscritto nel registro degli indagati.
Come semplice uomo della strada, se fossi stato al posto dei giornalisti presenti, mi sarei permesso di porre qualche domanda al signor Fiano.
Ad esempio gli avrei chiesto:
1.     Poiché è compito esclusivo della Magistratura accertare la veridicità delle circostanze che Marroni ha riportate negli interrogatori, perché Fiano ed i suoi sodali ne hanno già decretata la falsità ? Solo perché Luca Lotti, che nega quelle circostanze è più credibile in quanto renziano, prima, e ministro, poi ?
2.     Se il governo, in attesa che la Magistratura accerti la verità, considera prudente destituire Marroni da AD di CONSIP perché non procede anche ad allontanare Lotti dal suo ministero ? 
3.     Se Ferrara ha ammesso di aver ordinata la bonifica degli uffici CONSIP dalle cimici che avevano installate i militari dell’Arma, lo ha fatto forse perché in sogno glielo ha suggerito un folletto benefattore ?
4.     Una volta appurato che Ferrara fosse capace di intendere e di volere quando, davanti ai Magistrati romani, ha firmato il verbale della sua deposizione a conferma delle dichiarazioni rilasciate da Marroni, per quale arcano mistero afferma di avere oggi le idee confuse ? Si tratta, forse, di uno “stato confusionale” indotto da un perentorio invito al mendacio ?   

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