Per il dizionario
della lingua italiana dicesi “truffatore colui
che, per l’ottenimento di un vantaggio personale o di una parte, inganni
altri soggetti con asserzioni false, raggiri o artifici”.
Fraudolenta ed ingannevole
è qualsiasi affermazione che, approfittando della presunta ignoranza
di una o più persone, contrabbandi per concreti e/o realizzabili interventi, progetti,
comportamenti.
Qualsiasi azione
truffaldina presuppone, pertanto, due condizioni di base.
La prima, che
esistano individui ignoranti o creduloni ai quali poter propinare asserzioni
false.
La seconda, che il
truffatore sia consapevole di rifilare, per vere, affermazioni prive di ogni fondamento.
Ciò premesso è
impossibile non rendersi conto che Beppe Grillo, approfittando della dabbenaggine
e della ignoranza di molti “grullini”,
sia un autentico truffatore, e non un banale ciarlatano. Lo confermano le recenti
dichiarazioni rilasciate dal guru del M5S alla inviata di Agorà RAI 3.
Dando per scontato
che le elezioni europee saranno una “marcia
trionfale” per il M5S, Grillo afferma: “se
avrò un candidato in più del PD … vado io da Napolitano, ci deve dare l’incarico
(ndr: di governo)”.
È chiaro, prima di
tutto, che l’ex guitto genovese imbrogli sulla parola “elezioni” per infinocchiare i suoi accoliti, non dicendo loro che qualora
il M5S ottenesse, il 25 maggio, un “candidato in più del PD”, costui occuperebbe uno scranno a Bruxelles e non a
Roma, nel Parlamento italiano.
È grave che Grillo
inganni i “grullini” asserendo: in
caso di vittoria del M5S “vado io da
Napolitano, ci deve dare l’incarico”.
È un truffatore perché
sa molto bene che, anche vincendo le “Elezioni
Europee”, il risultato non potrà avere alcun effetto sul governo italiano.
Infatti, nel
Parlamento italiano il M5S rimarrebbe una minoranza senza alcuna chance,
perciò, di poter piatire, dal Capo dello Stato, l’incarico di formare un
governo.
Ma l’intento
truffaldino di Grillo emerge anche da un’altra dichiarazione rilasciata all’inviata
di Agorà RAI 3.
Sempre nel caso che
il M5S vincesse le elezioni del 25 maggio, Grillo ha assicurato: “… vado in Europa, dico che abbiamo questi contratti
firmati da questa gente qua, da tutti i partiti, e li strappiamo lì davanti. Il
Fiscal Compact non lo rinegoziamo, lo strappiamo. Il debito, se siamo una comunità,
ce lo spalmiamo”.
Parole così farneticanti
da legittimare il sospetto che Grillo ormai sia affetto da una schizofrenia galoppante.
Infatti, o è uno psicotico
oppure non sa più quello che dice pur di turlupinare i “grullini”.
Infatti, anche ad un
guitto, profano come lui di Costituzione e regole della democrazia, non dovrebbe sfuggire che eventuali eletti del
M5S, al Parlamento Europeo, non avrebbero alcun potere di rappresentanza dello
Stato Italiano.
A Bruxelles potrebbero rappresentare solo quei “grullini” che li avessero
votati.
Quindi, gli accordi
dello Stato Italiano con l’Unione Europea non sono pezzi di carta stracciabili né
da un ciarlatano qualsiasi come Beppe Grillo, né dai suoi accoliti.
Ancora una volta,
perciò, Grillo ha parlato con il palese scopo di prendere
per i fondelli e truffare quei “grullini”
che ancora lo stanno ad ascoltare.
Concludo prendendo spunto da queste parole del ciarlatano,
“il debito, se siamo una comunità, ce lo
spalmiamo”, per dare un suggerimento ai “grullini”:
se avete debiti, pochi o tanti che siano, non abbiate scrupoli a “spalmarli” con il plurimilionario guitto
genovese, anche il M5S infatti è una “comunità”
!!!