Dopo aver ascoltate le conversazioni telefoniche
intercettate tra le leggiadre fanciulle, che vivacizzavano le serate bunga bunga, ed il signore di Arcore,
devo confessare, ahimè, che d’ora in poi non riuscirò più ad essere spietato parlando
di Silvio Berlusconi.
Mi sembrerebbe di sparare sulla Croce Rossa o, per dirla con
parole ineleganti, di bastonare qualcuno seduto sul wc.
Ho trovato triste e deprimente, infatti, rendermi conto di
come possa essere goffo, patetico e penoso un mio coetaneo nell’atteggiarsi e nel
cinguettare come uno sbarbatello.
“Quando
ti vedo approfitto delle tue labbra dolci”, “Cattivonaaaaa !” “Ciao cucciolo”
… parole rese ancor più tragicomiche dagli interpreti che le recitano. Che pena
!
Al tempo stesso, però, come non incazzarsi immaginando che
telefonate, così svenevoli, possano aver distratto Berlusconi, rimbambendolo, perfino
in momenti in cui, nel suo ruolo istituzionale, fosse impegnato a prendere
importanti decisioni sui destini del Paese e quindi di tutti noi.
Porca miseria ! Italia in che mani erano le tue
sorti !
A completare il quadro, già di per sé amaro, le
telefonate mettono anche a nudo le vere ragioni per le quali leggiadre
fanciulle frequentassero le serate bunga
bunga.
"La Aris ha avuto grandi
regaloni ... nine flowers" (= novemila euro), “sono arrabbiata … mi ha dato solo 3 fiorellini” (= tre mila euro), “ho parlato con Papi … domani passo per i
soldi”.
Evidentemente non era certo lo charme del padrone di casa ad
attirarle ad Arcore!
Così le telefonate
finiscono per smantellare anche l’ultima leggenda tanto cara a Berlusconi che ha
sempre millantato di sedurre schiere di
giovani e belle donne con il suo fascino e non con il suo denaro.
Com'era inevitabile … il Re è nudo !