Non riesco a convincermi che Matteo Renzi e la sua corte
di serventi siano in buona fede quando insistono nel prendere in giro gli
italiani rivoltando le frittate a loro piacimento o vendendo lucciole per
lanterne.
Ora, che tra i nostri concittadini ci siano molti
creduloni è una innegabile realtà, ma mi sono sembrati veramente sciocchi, da
parte di Renzi e dei suoi portaborse, i goffi tentativi di ridurre ad un ottusa
attitudine reazionaria degli italiani la memorabile batosta del referendum costituzionale
del 4 dicembre.
Così come ritengo infantili, oggi, i tentativi di minimizzare
la rovinosa débâcle del PD, alle elezioni comunali di domenica, dandone la
colpa alla inchiesta CONSIP o rispolverando grafici fuori tema ed ormai datati.
Domenica, infatti, il PD ha subita una disfatta soprattutto
qualitativa più ancora che per l’innegabile tracollo dei consensi.
Ad esempio le amministrazioni dei Comuni di Genova, La
Spezia, Sesto San Giovanni, Piacenza, Pistoia, da sempre roccaforti simbolo della
sinistra sono passate sotto i vessilli del centrodestra.
La incapacità di
attribuire la giusta valenza politica a questi insuccessi e l’ostinato rifiuto
a ricercare con l’umiltà di una autocritica le cause del disastro confermano quegli
atteggiamenti arroganti, insulsi e superficiali che gli elettori hanno rifiutati
proprio con i loro voti nelle urne o con l’astensionismo.
A confermare così discutibili atteggiamenti sono giunte,
oggi, anche le parole di un fedelissimo renziano, il ministro Luca Lotti
indagato nell’affaire CONSIP: “Matteo Renzi è stato rieletto leader PD neanche
due mesi fa, fine della discussione !”
E con ciò ?
Cosa c’entra questo con il riscontro che proprio sotto la
segreteria di Renzi, e direi anche per effetto del suo governo, il partito
continui da quattro anni a prendere sberle in ogni dove, che l’elettorato
tradizionale del centrosinistra abbia abbandonando a frotte il PD, che il
centrodestra sia incomprensibilmente risuscitato ?
Con questa affermazione Lotti mi ricorda quei pugili
suonati che dopo l’ennesimo KO scendendo dal ring sostengano di aver perso solo
perché scivolati al tappeto.
La crisi che sta martoriando il PD meriterebbe, credo,
ben altre riflessioni che non la banale salvaguardia della monarchia assoluta
di Renzi.
D’altra parte mi domando: possibile che solo Lotti non
sia stato sfiorato, neppure per un momento, dal dubbio che proprio la monocratica
segreteria di Renzi abbia molte responsabilità nell’aver creato questa rottura con
gli elettori tradizionali del PD ?