Lasciano esterrefatti le parole profferite poche ore fa,
nel corso del programma Omnibus su LA7, non da uno dei tanti peones renziani
che bighellonano in Parlamento a spese dei contribuenti italiani, bensì dal
deputato Emanuele Fiano, responsabile nazionale del PD con delega alle riforme.
Ritornando sulla squallida vicenda che vede il PD
impegnato a far fuori l’Amministratore Delegato di CONSIP, il signor Fiano (NdR: non ce la faccio proprio a definirlo “onorevole”) ha affermato che l’AD di CONSIP, Luigi
Marroni, avendo ribadite ai Magistrati le “accuse” nei confronti del ministro
Luca Lotti, avrebbe di fatto confermato di “non avere più un rapporto di
fiducia con il governo”.
Quante fregnacce in così poche parole !!!
Innanzitutto Fiano & Co. devono avere la coda di
paglia se etichettano come “accuse” la semplice descrizione di circostanze che Marroni
era tenuto a fare rispondendo a precise domande dei Pubblici Ministeri.
Se in quelle circostanze i Magistrati riscontrassero atti
penalmente perseguibili la responsabilità non sarebbe di Marroni ma di coloro,
ad esempio Luca Lotti, che li hanno commessi.
D’altra parte, se Marroni si fosse rifiutato di
rispondere o avesse mentito ai Magistrati, inevitabilmente sarebbe stato iscritto
lui stesso nel registro degli indagati con le conseguenze del caso.
Ma è la seconda affermazione del signor Fiano che, oltre
ad avere dell’incredibile, si raffigura come palese istigazione a mentire deliberatamente ai Magistrati.
Il signor Fiano, infatti, ha insistito più volte sulla
circostanza della “riconferma” delle presunte accuse che Marroni avrebbe fatta nei successivi interrogatori, quasi a sottolineare che se invece
avesse ritrattato … beh, forse avrebbe potuto essere anche graziato!
Ora che il mendacio appartenga al costume renziano è un
dato di fatto, pretendere però che tutti si adeguino a questo malcostume è
quanto meno amorale.
Ad accogliere il turpe invito a ritrattare le
dichiarazioni riportate ai Magistrati sembra essere stato, invece, il
presidente di CONSIP, Luigi Ferrara, che proprio per la sua ritrattazione da
venerdì scorso è iscritto nel registro degli indagati.
Come semplice uomo della strada, se fossi stato al posto
dei giornalisti presenti, mi sarei permesso di porre qualche domanda al signor
Fiano.
Ad esempio gli avrei chiesto:
1. Poiché è compito esclusivo della
Magistratura accertare la veridicità delle circostanze che Marroni ha riportate
negli interrogatori, perché Fiano ed i suoi sodali ne hanno già decretata la
falsità ? Solo perché Luca Lotti, che nega quelle circostanze è più credibile
in quanto renziano, prima, e ministro, poi ?
2. Se il governo, in attesa che la
Magistratura accerti la verità, considera prudente destituire Marroni da AD di
CONSIP perché non procede anche ad allontanare Lotti dal suo ministero ?
3. Se Ferrara ha ammesso di aver ordinata la
bonifica degli uffici CONSIP dalle cimici che avevano installate i militari
dell’Arma, lo ha fatto forse perché in sogno glielo ha suggerito un folletto benefattore
?
4. Una volta appurato che Ferrara fosse capace
di intendere e di volere quando, davanti ai Magistrati romani, ha firmato il
verbale della sua deposizione a conferma delle dichiarazioni rilasciate da Marroni,
per quale arcano mistero afferma di avere oggi le idee confuse ? Si tratta,
forse, di uno “stato confusionale” indotto da un perentorio invito al mendacio
?
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