Domenica 11 giugno mentre 9 milioni di italiani erano
chiamati ad eleggere i loro sindaci, oltralpe i vicini francesi si recavano
alle urne per il primo turno delle elezioni legislative.
Gli elettori francesi dovevano scegliere, cioè, i 577
deputati della Assemblea Nazionale.
C’era molta attesa per vedere quali reazioni avessero
provocato, sotto la Tour Eiffel, sia il clamoroso successo alle elezioni
presidenziali di Emmanuel Macron, sia la tremenda scoppola subita dai partiti tradizionali.
Ebbene, nella comprensibile sorpresa degli osservatori non
solo francesi il partito “En Marche”, fondato solo pochi mesi prima da Macron, al
primo turno avrebbe ottenuto, secondo le più accreditate proiezioni, la
maggioranza assoluta con 410/430 deputati.
Insomma, sembra proprio che i francesi abbiano apprezzato
quel personaggio che, per dirla senza perifrasi, ha dimostrato di avere le
palle sfidando un sistema partitico intorpidito !
Secondo le proiezioni, il partito socialista dell’ex
presidente Hollande, precipiterebbe da 280 a 20/30 seggi mentre il “Front
National” di Marine Le Pen rischierebbe di non ottenere il numero sufficiente
di deputati per costituire un proprio gruppo parlamentare.
Osservando quanto accaduto in pochi mesi sulla scena politica
francese mi domando, forse più per celia: qualcosa di simile potrebbe mai
succedere in Italia ?
Personalmente non riesco a trovare altra risposta che non
sia un conciso no !
Innanzitutto perché non intravvedo sullo scenario
italiano un personaggio che, per levatura politica e culturale oltre che per
capacità e coraggio, sia in grado di mettersi
in gioco rischiando se stesso per uno scopo che non sia il puro interesse
personale.
Ci ha provato e ci è riuscito più di 20 anni fa Silvio
Berlusconi creando dal nulla “Forza Italia”, ma il suo autentico e solo obiettivo
era non certo quello di mettersi al servizio del Paese, ma piuttosto quello di salvaguardare
sé e le sue aziende anche dai guai giudiziari che sarebbero emersi via via.
È anche vero che in quegli anni il ciclone “Mani pulite”
aveva smantellato, di fatto, il sistema partitico della prima Repubblica
annientando anche la rete di malleverie sulla quale il citato Berlusconi aveva
potuto contare fino ad allora.
Fatto sta che, giorno dopo giorno, Berlusconi ha rivelato
il suo vero essere ed oggi, per buona sorte con l’aiuto della Cassazione,
l’Italia sembrerebbe liberata dalla egemonia berlusconiana, anche se,
purtroppo, non dalle macerie politiche e morali lasciate in 20 anni.
Gli italiani, però, hanno la memoria corta, un vizio questo
che li predispone ad abboccare ad ogni sventura che si profili al loro orizzonte.
E sull’orizzonte politico, una volta tramontato
Berlusconi, si è affacciato un imbonitore, arrivista cinico e senza scrupoli, intenzionato
a riempire il vuoto che il signorotto di Arcore aveva lasciato nelle schiere
dei grulli italici.
Matteo Renzi (NdR: perché è di lui che parlo !!!), gettata la maschera di “rottamatore” della
vecchia politica con la quale si era presentato, si è mostrato però per quello
che effettivamente è, cioè uno spaventoso portatore dei peggiori vizi dei
politici della prima Repubblica.
Per la sua vocazione innegabilmente destroide e per il
suo essere arrogante ed autoritario, sarebbe stato logico attendersi che si
desse da fare per trasformare il circolo della “Leopolda” nel suo personale
partito politico.
Ma, per affrontare una operazione risoluta da vero “rottamatore”,
di genuina rottura con la “vecchia politica”, le palle bisogna averle e non
solo raccontarle !
Ecco perché Renzi ha scelto la via più comoda, quella di
lanciarsi nella arrampicata del Partito Democratico per convertirlo in una espressione
di centro destra.
Così, insofferente ad ogni forma di confronto, ha
iniziato con eliminare, uno dopo l’altro, tutti coloro che osavano rivendicare un
PD orientato più a sinistra.
Da sempre alla ricerca quasi morbosa di inciuci con
Berlusconi, l’individuo si è circondato di una corte di giullari e vallette che,
servilmente sottomessi, lo rassicurano ogni giorno assecondando e facendo eco
ad ogni sua castroneria.
Ora vuoi vedere che prima o poi il Paese, esasperato,
finirà perfino per rimpiangere Berlusconi ?
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