sabato 14 aprile 2012

Incazzario del 14 aprile


Scorrendo le pagine dei principali quotidiani, mi sembra di cogliere in alcune delle notizie pubblicate oggi un filo che le accomuna.
Questo filo è l’apoteosi dell’ipocrisia.
  1. A Milano, due figure di spicco di Comunione e Liberazione, Antonio Simone e Piero Daccò, molto vicini all’altro ciellino Roberto Formigoni, si sono visti recapitare gli ordini di arresto, emessi dal GIP del Tribunale di Milano, per associazione a delinquere finalizzata a riciclaggio, appropriazione indebita ed intestazione fittizia di beni. Visto come vanno le cose in Italia non ci sarebbe nulla di nuovo, se non fosse che i due soggetti si professano da sempre devoti seguaci di quel don Luigi Giussani che, non solo riteneva “verificabile la presenza viva di Gesù Cristo nella vita di ciascun uomo”, ma esortava i ciellini all’ “educazione del cuore alla gratuità” ed a “dare forma alla fede cristiana in ogni attività della vita”. Forse Simone e Daccò non c’erano o già pensavano ad altro quando don Giussani raccomandava questi stili di vita. Ma la domanda è : come possiamo ravvisare la “presenza viva di Gesù Cristo” nei fatti addebitati a questi ciellini ?
  2. Dopo aver data prova di ipocrisia in quantità industriale, “graziando” il “Trota” ed espellendo Rosy Mauro, Maroni oggi ha inquadrata nel suo mirino Monica Rizzi, assessore regionale lombardo, che, a quanto è dato di sapere, non risulta aver partecipato alla spartizione dei rimborsi elettorali. L’unica “colpa” della Rizzi è quella di aver sponsorizzato, anche se con modi discutibili, Renzo Bossi a Brescia in occasione delle elezioni regionali. Perciò, Monica Rizzi non è una “mela marcia” ma semplicemente una persona non allineata alla corrente maroniana. Allora Maroni non vuole ripulire il partito dalle mele marce, ma vuole epurare coloro che non la pensano come lui. Ma ai leghisti Maroni questo lo ha detto ?
  3. Ultimo ipocrita del giorno, ultimo non certo per ceto, è il professor Mario Monti. Il nostro Presidente del consiglio fin dai primi giorni si è riempita la bocca con la parola “equità” che dai dizionari apprendiamo essere la “virtù che consente l’attribuzione o il riconoscimento al singolo in base ad una interpretazione umana, giusta, proporzionata”. I provvedimenti del Governo hanno infierito, alla faccia dell'equità,  solo sul tessuto sociale più debole e meno tutelato del Paese. Invece, grandi capitali, rendite improduttive, “magna magna” della politica, banche, assicurazioni, etc. sono stati dispensati da ogni sacrificio. Oggi, per non smentirsi, cosa fa il Governo Monti ? Appioppa un’altra accise sul prezzo dei carburanti. Si tratta, è vero, di “soli” 5 centesimi al litro ma, maremma maiala, su un rifornimento di 20 litri questa accise vale un euro, cioè vale 1936,27 lire del vecchio conio ! Un’altra mazzata non solo per chi deve usare l’automobile per lavoro ma, soprattutto,  per i costi di trasporto su tutti i beni di prima necessità. Non so quanto il Governo pensi di ricavare da questo nuovo balzello, ma sarà molto, ma molto meno di quanto avrebbe riscosso con una patrimoniale. Già, ma introdurre una patrimoniale significherebbe equità vera e non equità blaterata !

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