lunedì 9 aprile 2012

Piatto del giorno : orgoglio padano in salsa truffaldina


Mai il nome di una raduno fu così inappropriato come quello che la Lega ha affibbiato all'appuntamento di martedì 10 aprile alla Fiera Nuova di Bergamo ... "la festa dell'orgoglio padano" !
Si prevede una partecipazione così numerosa, di guerrieri e militanti, da aver indotti gli organizzatori a traslocare dalla tradizionale sede, il PalaCreberg, perché capace di soli 1.500 posti.
Sicuramente all'appuntamento non mancherà il triumvirato reggente, Calderoli - Dal Lago - Maroni, mentre è ancora in dubbio la presenza del Grande Barbaro Bossi.
Ora, sarà anche vero che non sarebbe la prima volta che i vertici del Carroccio esibiscano una sfrontatezza senza limiti e senza riserve, ma di che cosa i padani debbano esssere orgogliosi nei giorni dell'indecente marciume leghista, resta un vero e proprio rompicapo.
Una prima curiosità : all'inizio del raduno sarà chiesto un minuto di silenzio per onorare le gesta di Francesco Belsito, l'ex-tesoriere pazzo come lui stesso ama definirsi ?
Intanto cresce l'attesa per vedere se sul palco, ad aizzare la folla ancora al grido di "Roma ladrona", ci saranno Renzo Bossi, Rosy Mauro, Pierangelo, l'ex-poliziotto tuttofare, e gli altri membri del "cerchio magico".
Certamente, però, la massima aspettativa è per quello che diranno i triumviri.
Impartiranno ai presenti una lezione su come si può gestire, nell'interesse personale e dei propri familiari, la tesoreria di un partito ?
Oppure forniranno gli indirizzi dei mercatini svizzeri ed inglesi dove si può comprare, con poche centinaia di migliaia di euro, un diploma od una laurea ?
O, invece, indottrineranno i fedeli per convincerli che "farabutti" sono i magistrati che conducono le indagini, come dice Bossi, e non quei leghisti furfanti che hanno fatta la bella vita fottendo il denaro pubblico del partito ?
Ovviamente tutti i leghisti sono in trepidante attesa di conoscere gli insegnamenti che i triumviri impartiranno, ma la stessa attesa rende insonni in modo particolare i politici di ogni parte, consapevoli che, prima o poi, toccherà anche a loro spiegare ai magistrati come hanno dilapidato in affari privati il copioso denaro pubblico sgraffignato allo Stato.  

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