Elezioni europee ?
Scusi … ma io non c’ero
… se c’ero dormivo … e se non dormivo stavo guardando un altro programma !
Questo, più o meno, il
ragionamento che, a due giorni dalle elezioni, vorrebbero propinarci i due grandi
sconfitti di domenica 25 maggio: Beppe Grillo e Silvio Berlusconi.
Grillo e Berlusconi sono
stati umiliati, più ancora che dal risultato uscito dalle urne, dal colossale fallimento
degli obiettivi che, con tanta boria e molta faccia tosta, loro stessi avevano proclamati
in campagna elettorale.
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Prendiamo, ad
esempio, Beppe Grillo.
Grillo, ma in verità
anche Casaleggio, erano così sicuri di trionfare, e non semplicemente di
vincere, da aver divulgata, con settimane di anticipo, la agenda dettagliata delle
azioni che avrebbero messe in atto da lunedì 26 maggio 2013.
- Di buon mattino, marcia su Roma per circondare il Palazzo del Quirinale ed imporre le dimissioni a Giorgio Napolitano.
- Trasferimento immediato di Giorgio Napolitano a Cesano Boscone, presso la casa di riposo per anziani.
- Via Web elezione del nuovo Capo dello Stato indicato dai militanti (ovviamente pilotati).
- Dimissioni coatte di Matteo Renzi e del governo in carica.
- Incarico ad un governo M5S con il premier Luigi Di Maio ed i ministri Grillo e Casaleggio.
- Scioglimento di Camera e Senato.
- Immediata chiamata dei cittadini alle urne per eleggere un nuovo Parlamento.
- Svolgimento di processi popolari, in rete, a carico di politici, giornalisti ed imprenditori.
Per ogni fase del
programma era previsto il commento ululato di vaffa, scurrilità a gogò, volgarità
e villanie rivolte ad avversari e giornalisti (con esclusione dei benemeriti Marco Travaglio ed Andrea Scanzi),
etc.
Purtroppo per Grillo,
Casaleggio ed i grullini, le urne hanno riservata loro una batosta titanica in
grado di tramortire persino una mandria di tori.
Figuriamoci come devono
esserci rimasti loro che non sono tori ma solo clown e saltimbanchi da fiera
paesana.
Come se non
bastasse, anche la certezza di Grillo di conquistare una delle due regioni in
ballo, tra Piemonte ed Abruzzo, si è rivelata infelice.
Per questo è inquietante
che, dopo qualche ora, fingendo di aver attutito il cazzotto da knock-out, Grillo
abbia voluto dire una delle sue stronzate, confermando così che, per controbilanciare
il suo scarso livello intellettivo, si è dotato di una spocchia senza freni.
Secondo il guitto genovese,
infatti, il M5S non ha vinto perché “quest’Italia
è formata da generazioni di pensionati che non hanno voglia di cambiare” !
A parte il fatto che
le “generazioni di pensionati” esistevano
anche quando lui delirava di trionfi plebiscitari, mi chiedo se sia mai
possibile che Grillo non riesca a capire che gli italiani, nella loro stragrande
maggioranza, sono persone civili, mature e democratiche e, proprio per questo, intolleranti
di esseri come lui che, invece, fanno della inciviltà, della villania, dei vaffa e del turpiloquio il loro unico
credo.
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Che Silvio
Berlusconi, per dirla alla francese, sia un blagueur,
di certo non è una scoperta di queste ore.
Che l’ex cavaliere
sia un commediante, più incline a raccontare barzellette che ad accettare il
confronto con interlocutori non lacchè, è un dato di fatto.
Che al signore di
Arcore piaccia denigrare gli avversari, salvo poi atteggiarsi a povera vittima
se qualcuno gli rende pan per focaccia, è noto alle cronache non solo italiane.
C’è una peculiarità,
però, esclusiva di Silvio Berlusconi, ed è la sua capacità di dire qualcosa ed
il suo contrario, riuscendo sempre a sostenere che gli altri, in particolare quei
cattivoni di sinistra, non capiscano o travisino le sue parole.
È più o meno quello
che è accaduto anche con la lettura dei risultati elettorali di domenica.
Quando Giovanni Toti
affermava: “se Forza Italia alle europee
supera il 20% sarà un successo”, era stato subito smentito da Berlusconi …
e da Dudù.
Berlusconi, infatti,
aveva posta l’asticella al 25% e si era detto sicuro che Forza Italia avrebbe
raggiunto l’obiettivo.
Ora, trattandosi di
numeri era impossibile non capire o equivocare.
Eppure la farsa si è
ripetuta !
Dopo molte ore, lenita
la prostrazione da tracollo, il cacciaballe si è ripreso e ha tentato uno dei soliti giochi di prestigio.
Il target del 25%,
secondo Berlusconi, comprendeva tutte le componenti del centrodestra, per cui sommando
al 16,8% di Forza Italia, il 4,4% del Nuovo Centrodestra ed il 6,2% della Lega
Nord, l’obiettivo è stato raggiunto ed anche superato.
Insomma, come volevasi dimostrare, Berlusconi, Dudù e
Forza Italia sono usciti anche loro in trionfo dalle urne europee.