Credo sia
inconcepibile per la maggior parte di noi comuni mortali, ma sembra non esserlo,
purtroppo, per chi in politica fa della slealtà il suo modus vivendi.
Ora è vero
che a tutt’oggi a Paolo Gentiloni non è ancora pervenuto il farisaico tweet “#
Paolostaisereno”, ma è oramai evidente che anche il governo Gentiloni stia per
ricevere la pugnalata “amica” che lo costringerà a precipitose dimissioni.
Stiamo per
assistere a momenti dejà vu, quando, era il 22 febbraio 2014, Enrico Letta fu
costretto a lasciare Palazzo Chigi per effetto della cospirazione Renzi-Berlusconi,
più nota a tutti noi come “patto del Nazareno”.
Oggi come
allora, cioè, assisteremo alla morte prematura di un governo per fuoco amico,
nonostante le reiterate attestazioni di stima e le dichiarazioni di sostegno propalate
ai quattro venti da Matteo Renzi e dai suoi untuosi tirapiedi.
Esattamente
come allora, infatti, interpretando uno stucchevole giuoco delle parti, Renzi e
Berlusconi hanno decisa la fine del governo Gentiloni solo perché pensano sia loro
interesse spingere gli italiani ad elezioni anticipate.
Pugnalare in
soli tre anni due compagni di partito per scippare loro la poltrona di Palazzo
Chigi è senz’altro un primato di cui Renzi potrà andare fiero … anche se indegno
di uno che ostenta i suoi trascorsi da boy scout !
Lo scopo,
oggi, è quello di scalzare Gentiloni, costringere gli italiani alle urne e dar
vita ad un governo renzusconi.
Insomma, Renzi
e Berlusconi progettano di gestire a loro piacimento i destini nostri e del
nostro Paese avendo come unica opposizione il M5S, formazione che forse sola
supererà la soglia del 5% prevista dalla legge elettorale in gestazione nei
cospiranti meandri del nuovo “patto del Nazareno”.
Come comune
cittadino sono preoccupato dai molti miliardi che costerà a tutti noi la fregola
renzusconiana.
Una fregola
che produrrà incertezza, instabilità e rischi per il Paese.
Già... ma a
quei due che gliene frega del Paese e degli italiani !
Il maledetto
spread, ad esempio, ha subito reagito tornando nuovamente a crescere, il che
comporterà maggiori oneri per le casse statali, e perciò per tutti noi, per
finanziare il debito pubblico.
La ripresa
della nostra economia ritornerà a segnare il passo con conseguenze sulla
occupazione.
Trascorreranno
mesi e mesi prima che i mercati si riprendano.
Un progetto che
appare ancor più schizofrenico dal momento che i 1000 giorni del governo Renzi sono
stati fallimentari, anche se da parte sua non è stata proferita nemmeno una
parola di autocritica … anzi.
Anche di
fronte alla disfatta subita a dicembre con il referendum costituzionale, ad
esempio, invece di ritirarsi a vita privata così come si era impegnato a fare, ha
proseguito nel condizionare l’azione del governo Gentiloni, e non solo tramite
i suoi galoppini con cui ha infarcita la compagine governativa.
Di certo
Renzi conta sul fatto che molti milioni di italiani non badano alle
vicissitudini della politica, affannati come sono nel mettere insieme il pranzo
con la cena.
Eppure a
molti di noi non possono essere sfuggiti gli scheletri politici che Renzi ha disseminati
nei suoi 1000 giorni di governo.
La legge
elettorale, il “mirabile Italicum”, bocciata dalla Consulta; la riforma della
Pubblica Amministrazione, bocciata anch’essa dalla Corte Costituzionale; gli
accordi con Etihad Airways per il salvataggio di Alitalia, finita oggi tristemente
in amministrazione straordinaria; lo sperpero di 20 miliardi elargiti con il Jobs
Act nella puerile illusione di combattere così la disoccupazione soprattutto
giovanile.
Questi sono
solo alcuni dei fallimenti causati dal dilettantismo e dalla incapacità politica
di Renzi.
Ad essere
disattesi, purtroppo, sono stati i veri bisogni delle fasce più deboli di
cittadini.
Ora, di
fronte a questo angosciante scenario che si prospetta mi domando quanti ex
elettori del PD sappiano riconoscersi ancora nel progettato governo renzusconiano.