Il tempo è sempre puntuale nel farci capire in ritardo cose
che facciamo finta di non vedere.
Così nel nostro Belpaese mentre gli anni passano ed i
governi si avvicendano a Palazzo Chigi, con inesorabile puntualità si ripropongono
terremoti, inondazioni, smottamenti con il loro tragico strascico di morti,
feriti, sfollati.
C’è chi si rassegna facendosi scudo con la giustificazione
che si tratti di eventi naturali.
C’è, invece, chi crede che sia sufficiente pregare il suo
Dio.
Solo che, come intonavano “I Gufi” in un loro successo
degli anni ’60, “tu ti preghi
il tuo mentre io mi prego il mio”.
Purtroppo, però, sia il Dio dei cristiani che quello
degli ebrei e l’Allah dei musulmani, alle ore 3 e 36 di mercoledì 24 agosto
dovevano essere tutti distratti od assopiti se hanno permesso che uno spaventoso
terremoto provocasse morti, feriti e distruzioni in una vasta area dell’Italia
centrale.
C’è, poi, chi arriva perfino a rallegrarsi per eventi
così tragici.
Come non ricordare la sciagurata soddisfazione di
Francesco Piscitelli che, nelle terribili ore del terremoto dell’Aquila, se la
rideva al telefono pregustando i grandi affari che avrebbe fatto nella
ricostruzione.
D’altra parte ci sono anche i politici, non meno cinici,
che approfittano delle disgrazie per i loro spregevoli battibecchi, o per
turlupinare i cittadini con slogan ed affermazioni avventate.
Ad esempio, nelle ore in cui i soccorritori estraevano
sopravvissuti e morti dalle macerie di Amatrice, Accumoli ed Arquata, Matteo
Renzi non ha persa l’occasione per inventarsi un nuovo slogan ad effetto, “Casa
Italia”, promettendo ai terremotati di ricostruire le loro case là dove erano.
Peccato, però, che nel suo bla bla bla Renzi non abbia chiarito
né quanti anni occorreranno per la ricostruzione, né dove e come vivranno nel frattempo
i sopravvissuti, né con quali fondi pensa di finanziare la riedificazione.
Il dubbio è che “Casa Italia” sia un altro grano del
rosario di panzane sciorinato dal nostro premier in questi 27 mesi di governo, architettato
ad arte forse solo per farsi bello in vista del temuto referendum
costituzionale.
L’amara realtà è che tutti i nostri politicanti, e Renzi
non è da meno, dimostrino di essere ciechi come talpe per non vedere la
necessità di prevenire le tragedie piuttosto che manifestare il loro cordoglio,
esporre bandiere a mezz’asta e promuovere funerali di Stato delle loro vittime.
Che a causa degli eventi tellurici, infatti, crollino non
solo edifici privati ma anche scuole ed ospedali non è solo vergognoso ma è criminale.
Secondo numerose expertise, conosciute da anni, per
mettere in sicurezza le strutture istituzionali, tra cui ospedali e scuole,
occorrerebbero investimenti per 50 miliardi.
I politici italiani, invece, vagheggiano del come dilapidare
miliardi di pubblico denaro nel costruire il ponte sullo stretto e nel
organizzare le Olimpiadi 2024.
A
fregarsi le mani nel assaporare i cospicui guadagni che potranno fare, partecipando
alla realizzazione di questi progetti, sono certamente le lobbie delle organizzazioni
criminali che plaudono al governo Renzi.