sabato 30 marzo 2013

Giorgio Napolitano fa gli straordinari pasquali


“Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono” cantava l’indimenticabile Giorgio Gaber.
In giornate come quelle che il nostro Paese sta vivendo, per colpa di una classe politica che proprio noi italiani abbiamo avuta la dabbenaggine di eleggere solo qualche settimana fa, mi riconosco nelle parole cantate da Gaber.
Che pena !
L’Italia è in ginocchio, scampata quindici mesi fa, per il rotto della cuffia, dal possibile default, con un’economia asfittica, con imprese costrette a tirare giù le saracinesche per colpa sia della crisi e sia dei crediti non onorati dallo Stato, con la disoccupazione che aumenta di giorno in giorno e la povertà che si estende a macchia d’olio.
Ebbene, di fronte a questa drammatica contingenza i politici, invece di affrettarsi nell’affrontare e risolvere almeno qualche priorità, si comportano in modo grottesco, perdendo tempo a sbattersi le porte in faccia reciprocamente.
Siamo al punto che persino François Hollande, che non è proprio il primo della classe visto che il suo consenso in Francia è precipitato al 20%, si è permesso di citare il nostro Paese come esempio negativo, per i radicalismi populistici che si sono diffusi a seguito delle politiche di austerità adottate.
Non che la Francia navighi in acque tranquille per quanto concerne difficoltà economiche, disoccupazione e disagio sociale … ma lo scaricabarile è uno sport molto diffuso.
Ora, personalmente, quello che pensa e dice Hollande dell’Italia mi lascia assolutamente indifferente e lo ritengo comunque di nessun conto di fronte alla gravità reale dei nostri problemi.
Ed è grave che, purtroppo, anche ieri sera gli italiani siano andati a dormire senza la certezza che il Paese possa avere presto un governo in grado di prendere decisioni efficaci per il bene dei cittadini, visto che quello di Monti è dimissionario.
Questo, nonostante l’impegno del Capo dello Stato che sta lavorando senza sosta per risolvere l’intricata situazione.
Infatti, anche al termine del secondo giro di consultazioni all’orizzonte permangono cumuli inquietanti di nubi.
È probabile che anche Giorgio Napolitano abbia fatto fatica, ieri sera, ad addormentarsi, pensando a come uscire dal vicolo cieco in cui lo hanno spinto tutti i partiti.
Siccome, però, la speranza è l’ultima a morire e la fiducia nella saggezza di Giorgio Napolitano è granitica, confido che nell’uovo di Pasqua il nostro Presidente della Repubblica saprà farci trovare la sorpresa migliore per il Paese.
Non resta, perciò, che aspettare ancora qualche ora, prima di scartare l’uovo pasquale ed accogliere festosamente la sorpresa … almeno è quello che mi auguro, anche se “io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono”.

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