venerdì 8 marzo 2013

Angosce di Giorgio Napolitano


Tra gli italiani più in angoscia, in questi giorni, c’è sicuramente il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
A poco più di un mese dal compimento del suo settennato, infatti, si trova a dover sbrogliare un bel guazzabuglio, cercare di dare un governo al Paese.
Conoscendo il carattere del nostro Presidente, poi e poi mai lascerebbe il cerino acceso nella mani del suo successore, per cui possiamo essere certi che si impegnerà allo spasimo per trovare la soluzione più utile al Paese prima del 15 aprile.
Giorgio Napolitano è consapevole che non sarà un compito facile, visto che lui stesso ha ammesso “…farò del mio meglio, ma si fa fatica nella nebbia”.
Già, la nebbia !
Più che ad una coltre di nebbia, mi sembra che il Capo dello Stato si trovi di fronte ad un buio così pesto che neppure il più potente e luminoso dei fari riuscirebbe a squarciare.
Sono in molti a confidare nel suo equilibrio e nella sua saggezza, ma il compito non sarà facile anche perché dovrà guardarsi dalle molte insidie di cui è disseminato il percorso.
L'insidia più pericolosa è la scarsa responsabilità di una classe politica che antepone gli interessi di bottega, o personali, a quelli del Paese.
C’è chi vorrebbe tornare subito alle urne, infischiandosene di cosa potrebbe accadere all’Italia, già dilaniata da una congiuntura sociale angosciante.
Chi, invece, sembra preoccuparsi solo di soddisfare la propria ambizione di diventare capo del governo, anche se a termine.
Altri, che pur di non rinnegare le vecchie logiche della politica avanzano proposte d’inciucio, sul modello del “patto della crostata”.
Inebriato dal risultato elettorale, c’è invece chi, novello Nerone, sta alla finestra sperando che l’Italia sia incenerita dalle fiamme di un disastro economico e finanziario, solo per poter gridare “ve lo avevo detto !”.
Ma c’è anche chi, rosolato sulla graticola dalla giustizia, ha la paura fottuta di non poter più partecipare al gioco per continuare a truccare le carte.
Di fronte a questo scenario così ingarbugliato e deprimente gli italiani, almeno quelli che hanno ancora un po’ di buonsenso, sono molto preoccupati e si affidano all’assennatezza del Capo dello Stato.
Frattanto, tra una settimana s’insedierà il Parlamento che dovrà subito districare il nodo dell’elezione dei Presidenti di Camera e Senato.
La scelta più delicata sarà quella del Presidente del Senato che, secondo la Costituzione, è la seconda carica dello Stato dopo quella del Presidente della Repubblica.
Per l’importanza istituzionale del ruolo non mi sorprenderei per nulla se su questa elezione si polarizzassero i maggiori inciuci.
Anche perché sono sempre più insistenti le voci di un PdL intenzionato a reclamare questa carica per Silvio Berlusconi, ed è chiaro il perché !
Una volta completate le formalità per le elezioni dei Presidenti delle Camere, mentre Giorgio Napolitano darà il via al percorso ad ostacoli delle consultazioni con i partiti, tra i partiti potrebbero avviarsi le trame per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
Sarà il momento, finalmente, per soddisfare le molte domande che assillano gli italiani da quando si sono chiuse le urne e per tranquillizzarli sul loro futuro ?

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