sabato 11 maggio 2013

Sandro Bondi, deamicisiano o macchietta buffa ?


Dopo aver trascorse le sue giornate a scribacchiare poesie, per celebrare doti e virtù del suo padre padrone, ecco che Sandro Bondi, in uno slancio di generosità e spirito di sacrificio, decide di indossare i panni di un eroe deamicisiano.
Ma veniamo ai fatti.
Indagato per appropriazione indebita, truffa e false fatturazioni, l’ex senatore di IdV, prima, e del PdL, poi, Sergio De Gregorio, concluso il mandato parlamentare, è finito agli arresti domiciliari nel suo appartamento pariolino.
Nel corso degli interrogatori, tra molte altre ammissioni, ha rivelato anche di aver ricevuti dalle mani di Lavitola per conto di Berlusconi, 3 milioni di euro, di cui 2 in nero, per passare nelle file del PdL e far cadere il Governo Prodi.
Erano gli anni 2006 – 2008, quando il governo, guidato da Romano Prodi, si reggeva al Senato sulla risicata maggioranza di qualche voto.
Un bel dì, grazie ad alcuni voltagabbana, tra i quali per appunto De Gregorio, il Governo Prodi fu messo in minoranza al Senato e cadde.
Di fronte alle rivelazioni di De Gregorio, la Procura di Napoli non ha potuto fare a meno di aprire un’inchiesta che, arrivata a conclusione in questi giorni, si è tradotta nella richiesta di rinvio a giudizio di Berlusconi, per il reato di corruzione.
Ed ecco il colpo di scena!
Gonfiando il petto, orgoglioso dell’atto di eroica generosità che stava per compiere, si è fatto avanti Sandro Bondi che, pur di salvare il suo padre padrone, si è addossata la responsabilità di essere stato lui a corrompere Sergio De Gregorio perché passasse nelle file del PdL e facesse cadere il Governo Prodi.
Un po’ tardiva come ammissione di colpa, dal momento che l’indagine, in corso da diversi mesi, era ampiamente nota in tutte le sue connotazioni.
Vuoi vedere che Sandro Bondi si è deciso a recitare il mea culpa solo quando è diventato serio il rischio, per il suo feticcio, di essere processato questa volta dalle toghe rosse di Napoli, per l’uso di azioni corruttive nella compravendita di parlamentari?
Che figura tapina! Infatti, più che da personaggio deamicisiano, Sandro Bondi si sta comportando come una macchietta da commedia buffa all’italiana.

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