Confesso che ieri mattina il vedere così tanti cronisti e
telecamere, da tutto il mondo, accampati davanti alla Corte di Cassazione, mi
ha un po' rattristato.
Erano lì, a grondare sudore sotto il caldo sole romano,
nell'attesa che dal palazzo filtrassero indiscrezioni sull'andamento del
processo Mediaset.
Sono vent'anni ormai che i riflettori si accendono sul
nostro Paese, con ossessiva curiosità, ogniqualvolta siano in ballo le vicende
giudiziarie di Silvio Berlusconi.
Possibile che l'Italia non abbia da proporre eventi
culturali, occasioni museali, contesti ludici, scenografie naturali, etc. in
grado di richiamare l'attenzione per distoglierla dalle aule dei tribunali
nelle quali protagonista è Berlusconi ?
Neppure i processi sulle stragi, od il maxiprocesso
contro la mafia, ad esempio, contavano su uno schieramento così massiccio di
giornalisti e televisioni provenienti da ogni continente.
Eppure, una ragione ci dovrà pur essere !
Una risposta, forse la risposta, me l'ha data Andrei, un
amico russo giornalista e fotoreporter che ama il nostro Paese ed appena può viene
da queste parti a godersi qualche giorno di vacanza.
"Italia siete anomaly
dentro occidente democrazie !"
Così, nel suo eloquio, misto di inglese, italiano e, per
fortuna pochissimo russo, mi ha sciorinato i perché, ai suoi occhi, il nostro
Paese costituirebbe una anomalia tra i paesi occidentali.
Andrei sostiene, ad esempio, che saremmo ottenebrati a
tal punto dal clima, dal sole, dal mare e dai mille splendori artistici e
paesaggistici, da non renderci conto di quello che accade intorno a noi.
Per questo, cullandoci nella "sweetness" (Andrei
è innamorato di Fellini e de "La dolce vita"), non ci saremmo
resi conto che negli ultimi venti anni, il mondo ha riso alle nostre spalle per
le figuracce che Berlusconi andava facendo in giro per il pianeta.
Naturalmente non potevo tacere e, ribellandomi a questa
sua affermazione, gli ho ricordato che noi viviamo in una democrazia e
Berlusconi è stato eletto democraticamente dal popolo.
Non l'avessi mai detto !
Mi sarei reso conto ben presto che aggrapparmi alla
democrazia era stato un errore.
Infatti, a sentire la parola democrazia Andrei è
scoppiato in una fragorosa risata.
"Democracy ? Your democracy is a comic !"
E per dar forza a questa sua asserzione mi ha ricordato, ridacchiando,
che Berlusconi ha privilegiati i suoi forti legami di amicizia proprio con i
peggiori despoti, da Putin a Mubarak, da Gheddafi a Nazarbayev.
Per Andrei, Berlusconi si comporta esattamente come
loro, da despota che non accetta di essere giudicato per i "wrongdoings" (malefatte) che commette, mentre gli
italiani si godono la "sweetness",
non si ribellano e non lo cacciano.
Bell'amico Andrei, continuare a gettare sale sulle ferite
!
"Your democracy
is a comic !", ha ripetuto affermando
che è ridicola, secondo lui, una democrazia in cui milioni di italiani eleggono
per vent'anni un individuo che li ha "mocked"
(presi per i fondelli) con promesse
mai mantenute, tollerando che lui ed i suoi subalterni dettino legge
dappertutto.
Corroborato dai bicchierini di vodka martini, Andrei avrebbe proseguito per ore a dimostrarmi che
sono un illuso democratico, oramai irrecuperabile, ma ero allo stremo ed ho
cercata una scusa per concludere la chiacchierata.
Ripensandoci, però, Andrei non aveva tutti i torti !