Ho
deciso di chiudere la finestra del mio blog sull’avvilente teatrino della
politica italiana, almeno per qualche giorno.
Per
questo sto evitando di divorare le prime pagine dei quotidiani e di ascoltare
telegiornali e talk show.
Mal
me ne incolse, però!
Infatti,
sfogliando le pagine della cronaca mi sono imbattuto in notizie ancora più sconfortanti,
a conferma che la nostra società sta ruzzolando ormai verso un degrado
irreversibile.
Eppure,
non sono né un decrepito moralista, né un aspirante integralista.
Ci
sono, però, vicende che mi spingono a riflettere sulla degenerazione culturale
e sociale con la quale conviviamo.
Ad
esempio, ho appreso che in una scuola media della provincia di Genova, all’inizio
dell’anno scolastico, ad ogni studente viene affidato in comodato d’uso un tablet per dialogare con le lavagne
digitali.
Un’iniziativa
meritoria che ravviva il desolante panorama della scuola italiana.
Purtroppo,
però, i tablet sono serviti a due alunni
tredicenni per riprendere lo squallido pestaggio di un loro compagno disabile
da parte di altri due studenti, anch’essi tredicenni.
Del
video, postato su social network, è stato informato il Preside dell’Istituto
che, com’era logico attendersi, ha segnalati quei quattro studenti alla
stazione Carabinieri di Voltri che, a sua volta, ha trasmessi gli atti al
Tribunale dei Minori.
La
punizione inflitta, ai quattro tredicenni, dal Tribunale dei Minori è stata esemplare:
produrre un video sul bullismo per presentarlo loro stessi agli
studenti di altre scuole.
Sennonché
i genitori dei quattro teppisti si sono ribellati e, blaterando pretesti come “viviamo in un piccolo paese e tutti ci
conoscono”, se la sono presa con il Preside dell’Istituto per non aver
fatto passare tutto sotto silenzio!
Non
solo, ma uno dei genitori ha pensato bene di rivolgersi al Tribunale dei Minori
per chiedere addirittura l’annullamento della punizione che “provocherebbe seri danni psicologici ai ragazzi”!
Vergognoso
esempio della pessima educazione impartita ai loro figli, e del menefreghismo
per il ragazzo disabile, sola vittima di una bravata che, a lui sì, ha
provocato un sicuro danno psicologico.
Giro
pagina ed apprendo che, a Roma, due quattordicenni si prostituivano in un
appartamento di viale Parioli, avendo per clienti facoltosi manager e
professionisti.
A
rendere ancora più squallido il caso è sapere che la madre di una delle due
baby squillo non solo fosse a conoscenza delle frequentazioni della figlia ma
la spingeva a continuare, anche quando stava poco bene, “perché quei soldi fanno comodo a casa”!
L’altra
mamma, invece, insospettita dalla smodata disponibilità di denaro di sua
figlia, si è rivolta ad un investigatore privato che è riuscito a raccogliere
prove sufficienti perché i Carabinieri del Nucleo Vittime vulnerabili intervenissero
per mettere fine alla penosa vicenda ed arrestare, insieme alla madre
consenziente, anche i due sfruttatori.
Porca
miseria! Poiché leggere le cronache di un solo giorno mi ha provocato il
voltastomaco … da domani tornerò ad aprire la finestra sulla politica, anche se
non meno ripugnante.