domenica 7 ottobre 2012

Bersani “ci sei o ci fai”… con la schedatura ?


Alla fine, Rosy Bindi e Massimo D’Alema, in odore di “rottamazione”, l’hanno avuta vinta per rendere difficile la vita a Matteo Renzi.
Così Bersani, confermandosi senza nerbo, ha assecondate le pretese di quella parte, della vecchia nomenclatura del partito, che terrificata dall’idea di essere rottamata da Renzi, ha ottenuto il cambio delle regole del gioco.
A questo punto, a Pierluigi Bersani non rimaneva che far ricorso a tutto il bagaglio d’ipocrisia, di cui è dotato, per affermare che “l’unica regola che si cambia in corso d’opera è la regola statutaria che riguarda il diritto del segretario ed è una regola di apertura”.
Ma Pierluigi Bersani “ci sei o ci fai” ?
Non è la modifica dello statuto, per ammettere la pluralità di candidature, a suscitare polemiche e critiche da ogni parte, ma è il cambio in corsa delle regole per le primarie !
Potrà sembrare ingenua la domanda, ma perché non possano essere utilizzabili, anche questa volta, le regole adottate per tutte le precedenti primarie del PD, anche per quelle che hanno viste le vittorie di Prodi, Veltroni e dello stesso Bersani ?
Anch’io, anni fa, se ben ricordo in due occasioni, sono stato in uno dei gazebi e, dopo aver versato l’obolo previsto, ho votato.
Questa volta, però, sicuramente non mi scomoderei per votare alle primarie neppure se fossi convinto sostenitore di uno dei candidati.
Ma scherziamo ?
Ritengo aberrante pretendere che, per votare alle primarie del PD, uno debba sottoporsi alla “schedatura”.
Non so se, al momento della “schedatura”, oltre ai dati personali, Bersani richieda anche le impronte digitali, ma è certo che con questa perversa regola, imposta sicuramente dai ruderi della vecchia nomenclatura reazionaria, si vuole limitare la partecipazione libera dei cittadini.
Non solo, ma siccome l’elenco degli “schedati” sarà reso pubblico, si violerà il diritto alla segretezza del voto, sancito dall’art. 48, comma 2, della Costituzione,.
Infatti, trattandosi delle primarie di un'area politica, chiaramente identificata, chiunque potrà conoscere le simpatie politiche degli “schedati”.
Alla “schedatura” si aggiunge, anche, la strana novità del ricorso al doppio turno, mai utilizzato in tutte le precedenti primarie del PD.
Mi scusi Bersani, mi permetta una domanda: ma invece di mettere in piedi tutto questo casino, per impedire a Renzi di vincere, non sarebbe stato più semplice eliminarlo fisicamente … magari offrendogli un caffè preparato dalle mani amorevoli di Rosy Bindi ?


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