Non so se per la campagna elettorale il PD abbia
ingaggiato un insigne spin doctor, precipitatosi qui dagli USA, oppure se, imbevuto
di una irreversibile saccenteria, abbia preferito affidarsi ad uno Chef Menù
casereccio per allestire nella cucina del Nazareno le portate della
comunicazione.
Fatto sta che non sarebbe stato necessario attendere i disastrosi
risultati delle urne per rendersi conto che il menù proposto non risultava
gradito a coloro che, per storia ed orientamento, avrebbero dovuto essere gli elettori
naturali del PD.
Infatti, ammesso e non concesso che il PD sia ancora un
partito con idee e programmi di sinistra, il messaggio elettorale doveva essere
rivolto non al establishment ma a quanti, nel Paese reale, vivono soprattutto
in condizioni di disagio e di emarginazione sociale.
Quel Paese reale, cioè, nel quale ad attendersi un
messaggio di speranza per il loro futuro erano i milioni di disoccupati, di
lavoratori precari, di pensionati al minimo, di poveri veri e di persone a rischio
povertà, di risparmiatori truffati dalle banche, di estromessi dal contesto
sociale, etc.
In altre parole, sarebbe stato sufficiente, ai sedicenti cervelloni
politici del partito, chiedere aiuto al ISTAT per farsi decifrare la situazione
vera del Paese, piuttosto che infervorarsi nella autocelebrazione per
qualche decimo in più di PIL o per i dati drogati sulla occupazione.
Invece, occupando ogni spazio messo servilmente a disposizione da stampa, radio e TV, Renzi, Gentiloni e lacchè assortiti si sono
profusi per settimane nel ripetere la tiritera: “avete visto come siamo stati
bravi nel governare l’Italia in questi cinque anni”.
Era inevitabile che milioni di italiani, possibili elettori
di una sinistra oramai evanescente, si incazzassero di fronte alla tracotante dappocaggine di
questa stomachevole litania e dirottassero i loro voti al M5S ed alla Lega, i soli
a preoccuparsi del degrado angosciante delle classi più deboli e bisognose.
E sono di queste ore le stizzite parole con le quali l’ultrà renziano,
Matteo Richetti portavoce PD invelenito ed astioso, respinge ostinatamente ogni
critica alla gestione politica del partito, e replica ancora gli elogi sperticati al
governo Renzi-Gentiloni.
Dichiarazioni che fanno intendere quanto impervia sia la arrampicata che
il PD dovrà affrontare per risalire dal precipizio in cui è rovinato.
Sempre che ne sia capace e sempre che Renzi glielo
permetta, ovvio !!!