lunedì 31 dicembre 2012

PD e l’imbroglio delle primarie


Checché se ne dica, già le primarie per la scelta del candidato premier, erano state gestite in modo da assicurare la vittoria al candidato dell’apparato.
Infatti, poiché si trattava di scegliere chi domani potrebbe diventare il capo del governo di tutti gli italiani, e non solo dei militanti o simpatizzanti del PD, sarebbe stato logico, e soprattutto democratico, far sì che tutti i cittadini, senza porre vincoli, potessero esprimere la loro preferenza.
Invece la nomenklatura, intimorita dal rischio che Bersani non fosse il candidato premier gradito agli italiani, si è voluta cautelare con regole degne di un regime autocratico.
Il risultato è che l’investitura alla premiership, ottenuta da Bersani il 2 dicembre scorso con 1.500.000 voti, è di fatto scarsamente rappresentativa degli oltre 50.000.000 di elettori che saranno chiamati alle urne ed ai quali Bersani si propone come premier, sempre che, ovviamente, il PD vinca le elezioni 2013.
Siccome, però, il PD ha preso gusto alla farsa delle primarie, ecco replicare con le primarie per la scelta dei candidati.
E questa volta l’imbroglio è ancora più marchiano !
Innanzitutto, Bersani imbroglia gli italiani, e non solo i suoi militanti, quando afferma che le primarie offrono ai cittadini l’opportunità di scegliere il 90% dei parlamentari PD.
In primo luogo perché Bersani non dice che, tuttalpiù, i cittadini scelgono candidati e non parlamentari, infatti tra essere candidato e parlamentare ce ne passa.
Ora, mentre è giustificabile che Bersani, a causa della sua congenita confusione mentale, possa scambiare candidato e parlamentare, non è giustificabile, invece, che turlupini tutti affermando che con le primarie i cittadini possano scegliere il 90% dei candidati.
Che questa affermazione sia una panzana è un dato di fatto !
Infatti, il segretario PD si è riservato il diritto di nominare, a suo insindacabile giudizio, oltre ad un listino di 100 candidati anche 44 capilista.
Non solo, ma siccome sarà ancora e sempre il segretario PD a decidere la posizione dei candidati nelle “liste bloccate”, comunque vadano le cose i 144 candidati, scelti dal segretario, saranno piazzati in modo da essere predestinati ad avere un seggio parlamentare assicurato.
Ci sono, poi, altri dieci candidati di lungo corso che, pur avendo superati 15 anni di militanza parlamentare, hanno chiesta ed ottenuta la deroga dal segretario PD, e godranno di una collocazione protetta nelle “liste bloccate”.
Questo sorprendente slancio di rinnovamento riguarda: Rosy Bindi (parlamentare da 18 anni), Mauro Agostini (parlamentare da 18 anni), Maria Pia Garavaglia (parlamentare da 33 anni), Anna Finocchiaro (parlamentare da 25 anni), Giorgio Merlo (parlamentare da 16 anni), Franco Marini (parlamentare da 21 anni), Cesare Marini (parlamentare da 18 anni), Gian Claudio Bressa (parlamentare da 24 anni), Beppe Lumia (parlamentare da 18 anni), Beppe Fioroni (parlamentare da 16 anni).
È chiaro, perciò, che il segretario Bersani si è riservato il diritto di aggiudicare, di fatto, a 154 predestinati, una poltrona nel parlamento che uscirà dalle urne con il voto del 24 e 25 febbraio 2013.
Ipotizzando, perciò, che la coalizione PD – SeL possa vincere le elezioni 2013, Bersani, con questo abile trucco, si è garantito il diritto di nominare lui, a suo insindacabile giudizio, il 40% dei possibili parlamentari eletti nelle file del PD.
Se poi la coalizione PD – SeL non vincesse le elezioni, senza il premio di maggioranza previsto dal porcellum, la percentuale salirebbe oltre il 60%.
A questo punto, perché non etichettare le primarie PD un imbroglio, consumato alle spalle dei creduloni, che si sono recati in questi giorni ai gazebo, per eleggere l’ipotetico 90% dei candidati, sborsando anche l’obolo di 2 euro ?

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