sabato 23 febbraio 2013

Silenzio … adesso si vota !


È passata la mezzanotte, i riflettori sulla campagna elettorale si sono finalmente spenti !
Fino alle ore 15.00 di lunedì, politicanti, opinionisti, commentatori politici e relativi cortigiani, saranno ridotti al silenzio.   
È il momento migliore per accendermi la pipa, mettermi comodo, tentare di riorganizzare, a caldo, eventuali ricordi e sensazioni di queste estenuanti settimane di politica fulltime.
I primi flashback sono semplicemente parole in libertà.
Smacchiare il giaguaro, l’Italia che sale, l’Italia giusta, Monti stampella di Bersani, voto utile, sfida il futuro, rimborso dell’IMU, macroregione del nord, benvenuta sinistra, più diritti per tutti, sarà solo un centrino, politici arrendetevi siete circondati, sono le prime ma anche le uniche cose che mi vengono in mente.
La sensazione, a caldo, è di una campagna elettorale fatta solo di slogan, priva di una visione strategica, senza idee, povera di pragmatismo, carente di programmi e proposte.
Mi è parsa una campagna elettorale con il fiato corto, focalizzata solo sul breve termine, senza una prospettiva reale di quello che dovrebbe essere il nostro Paese fra cinque anni.
Una campagna elettorale prettamente televisiva e radiofonica, con minore partecipazione sul territorio, rispetto alle tornate precedenti.
Naturalmente non voglio negare che ci siano state apprezzabili eccezioni, però mi sono sembrate frutto più di dinamismo ed intraprendenza locali che non di un progetto organico.
Il vero mattatore di queste settimane, senza dubbio, è stato Grillo che, rifiutandosi di andare in TV è apparso sugli schermi televisivi quanto e forse più degli altri.
I suoi monologhi a squarciagola, d’altra parte, sarebbero stati improponibili ed inadatti ad un confronto, perché costruiti con un 30% di turpiloquio, un 30% di insulti, un 30% di idee insensate, e solo in un 10% di idee condivisibili.
E quale ricordo ho degli altri protagonisti ?
Bersani ha mantenuto i suoi modi da parroco di campagna, alla buona, come sempre logorato dal suo carattere titubante, così consapevole della sua scarsa verve comunicativa che, quando ha compreso che stava per giocarsi tutto, ha chiamato in soccorso Matteo Renzi, con ben altra capacità comunicativa.
Di Berlusconi che dire ? Ha confermato di essere l’imitazione purgata di Grillo, cioè un imbonitore che predilige i monologhi e detesta i confronti, borioso, con modi e linguaggio del peggiore avanspettacolo, capace di una sfrontatezza senza pari nel ricostruire i fatti a suo piacimento, cacciaballe elevato all’ennesima potenza.
Monti, invece, era alla sua prima esperienza nell’agone politico. Sono convinto che sia stato consigliato male da chi ha voluto farlo apparire diverso da come lui è. Monti beneficiava, fino a pochi mesi fa da parte degli italiani, di una credibilità e di un consenso straordinari per i suoi modi equilibrati, razionali, lineari, schietti. Aver forzato un passaggio innaturale da super partes a competitor, secondo me, ha finito per incidere in modo traumatizzante su di lui e sugli elettori e temo, purtroppo, che sia un errore che potrà pesare sul consenso elettorale.

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