sabato 24 agosto 2013

Legge Severino ed i Dottor Azzeccagarbugli

Da giorni, a forza di sentir parlare di eminenti giuristi che si scervellano per sostenere la non applicabilità, al pregiudicato Berlusconi, della cosiddetta “Legge Severino”, mi era venuta voglia di tornare a leggere le pagine manzoniane de “I Promessi Sposi”, quelle in cui Manzoni descrive la figura e le gesta del dottor Duplica, comunemente noto come dottor Azzeccagarbugli.
Un desiderio più che legittimo, provocato dalle arzigogolate motivazioni, di così illustri giuristi, nelle quali mi è parso di ritrovare l’untuosa modalità della quale  si serviva il dottor Azzeccagarbugli, dei Promessi Sposi, per aggirare le leggi al fine di sottrarre dai guai, non proprio onestamente, il potente di turno.
Racconta Manzoni che il dottor Azzeccagarbugli, a chi entrava nel suo studio, stracolmo di libri e con la scrivania traboccante di carte, sembrava persona molto dotta e valente.
In realtà, però, era un povero leguleio, meschino e pusillanime, asservito al volere dei potenti locali che si rivolgevano a lui ogniqualvolta ci fosse da “azzeccare” (cioè: cogliere) i “garbugli” (cioè: imbrogli illegali).
Gli azzeccagarbugli, dei giorni nostri, sembrano palesare la stessa abilità nell’interpretare a loro piacimento i contenuti della Legge Severino, meno nota come Decreto Legislativo 235 del 31 dicembre 2012.
Ad esempio, alcuni si agiterebbero nel sostenere che i reati, per i quali il pregiudicato Berlusconi è stato condannato, poiché commessi prima che il D.Lgs 235 entrasse in vigore, cioè prima del 5 gennaio 2013, non sarebbero soggetti al disposto di questa legge.
È innegabile che Berlusconi abbia commessi i reati prima dell’entrata in vigore del D.Lgs 235, ma è altrettanto inoppugnabile, però, che la legge, sia all’ Art. 1, comma 1, che all’Art 3, comma 1, richiami sempre e solo il momento in cui siano emesse le sentenze per “condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione”.
In nessun passaggio la legge, cioè, fa riferimento ai reati, ma solo alla formulazione delle sentenze definitive, nel rispetto del principio d’irretroattività, fissato dall’art. 25, comma 2, della Carta Costituzionale.
Siccome la Cassazione ha emessa la sentenza definitiva, nei confronti del pregiudicato Berlusconi, il 1° agosto 2013, cioè ben 7 mesi dopo l’entrata in vigore del D.Lgs 235, mi sembra davvero da azzeccagarbugli arrampicarsi sugli specchi per sostenere l’inapplicabilità di questa legge al caso Berlusconi.
D’altra parte, se si dovesse accogliere la tesi di questi attuali azzeccagarbugli, si dovrebbe anche concludere che il D.Lgs 235 potrebbe trovare applicazione solo dopo e non prima del 2025 !
Infatti, la logica secondo la quale la legge Severino sarebbe applicabile solo ai reati commessi dopo il 5 gennaio 2013, permetterebbe di calcolare, con un pallottoliere, in non meno di 10 anni il percorso giudiziario che, iniziando con il momento in cui fosse compiuto il reato, passasse poi attraverso la sua scoperta ed inchiesta, la formulazione dell’accusa al colpevole, tre gradi di giudizio, per arrivare finalmente a condanna definitiva, alla quale fa riferimento il D.Lgs 235.
Una ridicolaggine !
Altri eminenti giuristi, invece, accusano d’incostituzionalità il D.Lgs 235.
Anche leggendo e rileggendo l’art. 66 della Carta Costituzionale mi sembra che il suo contenuto non lasci adito a possibili dubbi: “Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità”.
E’ la stessa Costituzione, quindi, a prevedere l’eventualità che “sopraggiungano” cause d’ineleggibilità e d’incompatibilità.
Se nella lingua italiana il verbo sopraggiungere ha ancora il significato di “giungere o intervenire più o meno casualmente, modificando una situazione”, mi sembra incomprensibile che illustri giuristi non riescano a riconoscere tra le cause “sopraggiunte” anche una condanna passata in giudicato per un reato finanziario ai danni dello Stato.
Già, ma poiché non sono né un illustre giurista né un azzeccagarbugli mestierante, ma solo un semplice cittadino potrei non essere in grado di comprendere … le leggi del mio Paese!

Nessun commento: