Un atavico vizio della gente italica è quello, purtroppo,
di avere la memoria corta.
Un vizio che, tra l’altro, induce la incapacità di
valutare con serenità gli accadimenti ed i comportamenti degli altri.
Un vizio che assurge, però, ad ipocrisia quando ad
esserne affetti sono i politici, gli opinion maker e gli operatori della informazione
che plagiano l’opinione pubblica.
Ad esempio, nei giorni scorsi ha sollevato un polverone
la accoglienza non pacifica, con annessa tensione e scontri, riservata a Matteo
Salvini l’11 marzo in quel di Napoli.
Il segretario della Lega Nord, facilmente con intento
provocatorio nei confronti del Sindaco di Napoli che lo aveva definito “persona
non gradita”, aveva voluto organizzare il suo primo comizio a sud di Roma guarda
caso proprio alla Mostra d’Oltremare.
Apriti cielo !
Politicanti e media, nelle ore successive, si sono
scagliati contro i cortei e le manifestazioni di dissenso che avevano
accompagnata la calata su Napoli di Salvini.
Bersaglio particolare degli strali è stato, per ovvie e grette
finalità politiche, il Sindaco De Magistris.
Così, agitando il vessillo del “in democrazia tutti hanno
il diritto di parlare”, il cancro della disinformazione ha finito per far credere
che i napoletani siano agitatori e facinorosi, mentre Matteo Salvini, invece, sia
un povero martire, vittima dei partenopei.
Ora è fin troppo banale essere d’accordo nel condannare qualsiasi
forma di violenza, il che non significa però reprimere il democratico diritto
di manifestare solo per il timore che qualche manipolo di violenti si intrufoli
per fare casino.
La disinformazione, per quanto impreparata e faziosa,
avrebbe dovuto spiegare agli italiani, perciò, che dal curriculum di Matteo
Salvini emergono vergognose e reiterate provocazioni proprio nei confronti di
Napoli e dei napoletani.
Per meglio spiegarlo bastava suggerire di visionare su
YouTube il video in cui Salvini, brandendo un boccale di birra, canta a
squarciagola in coro: “Senti
che puzza scappano anche i cani … sono arrivati i napoletani. Son colerosi e
terremotati … con il sapone non si sono mai lavati. Napoli merda. Napoli in
colera”.
(NdR: https://www.youtube.com/watch?v=Ls0yCrp04fo).
Era il 13 giugno 2009, Festa di Pontida.
Già,
ma per il cancro della disinformazione nostrana è preferibile che la gente abbia
la memoria corta e non ricordi, così si fa passare l’idea che i napoletani
avrebbero dovuto accogliere Salvini con il tappeto rosso e petali di rose.
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