Se tre o più soggetti, in combutta tra loro, agiscono intenzionalmente
con il proposito di violare le leggi dello Stato danno vita ad un sodalizio
criminoso perseguibile d’ufficio.
In queste ore non posso fare a meno di chiedermi se quei
137 senatori, di Forza Italia e Partito Democratico, che con il loro voto hanno
consapevolmente violata una legge dello Stato, la legge Severino n. 190 del 6
novembre 2012, non abbiano di fatto costituito anche loro un sodalizio ignobile,
per usare un eufemismo.
Nel caso specifico, inoltre, questo sodalizio ha anche calpestata
la Carta Costituzionale che all’articolo 66 dispone la incompatibilità con il
mandato parlamentare di un soggetto interdetto dai pubblici uffici, come è per
l’appunto il caso di Augusto Minzolini.
Ci troviamo in presenza, cioè, di un voto analogo a
quello al quale l’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si
oppose definendolo “aberrante” nell’aula di Montecitorio il 31 luglio 2007.
Inevitabilmente, come cittadino schifato da un fatto di cotanta
bassezza mi pongo domande senza risposte.
1. Come mai i senatori PD, gli stessi che nel
2013 votarono compatti la decadenza di Berlusconi, oggi sono andati a
braccetto di Forza Italia per salvare Minzolini ?
2. Sono forse cambiati gli ordini impartiti dalla
segreteria PD, dopo il patto del Nazareno, nella prospettiva di ritrovarsi culo
e camicia con i forzisti in un futuro Partito della Nazione ?
3. Oppure, più banalmente, è solo il rischio
che alcuni esponenti renziani del “giglio magico” possano finire nelle maglie
della Giustizia a consigliare di creare qualche precedente per affermare la non
decadenza parlamentare in caso di condanna con interdizione dai pubblici uffici
?
4. O ancora: forse la segreteria PD ha in
gestazione la abrogazione della legge Severino per consentire a Berlusconi ed a
tutti i pregiudicati di tornare ad accomodarsi sui seggi del Parlamento ?
5. O invece si è trattato semplicemente di un
messaggio arrogante, ed un po’ mafioso, che quei 137 senatori hanno voluto inviare
alla Magistratura per avvisarla che alla “casta” è permessa qualsiasi infamia senza
che la si possa toccare ?
Di
certo mi è definitivamente chiara una amara deduzione, e cioè: in Italia “la
legge NON è uguale per tutti.
Nessun commento:
Posta un commento