Sicuramente sono non poche le situazioni che provocano vergogna
ed indignazione in molti di noi, dalla terra dei fuochi alla corruzione
dilagante, dalle miserevoli condizioni di vita di milioni di cittadini ai
furbetti del cartellino, dalle inefficienze della pubblica amministrazione agli
intollerabili benefici di cui gode la casta, e potrei proseguire.
C’è, però, qualcosa alla quale ho la sensazione che gli italiani si
siano assuefatti al punto da non provare più nemmeno sdegno.
Mi riferisco al nauseante servilismo con cui tutti i
media, pur con le dovute eccezioni, cercano di plagiare i cittadini.
Per la verità il potere, politico, finanziario,
lobbistico, si è sempre servito dei media per condizionare l’opinione pubblica.
Mi sembra, tuttavia, che mai come in questi tempi il
giornalismo si sia messa sotto i piedi la deontologia professionale pur di
compiacere al potente di turno, anche facendosi scudo di un ambiguo gioco degli
equivoci che può avere ospitalità solo nel teatrino politico nostrano.
Un lampante esempio di quanto sia intollerabile il
servilismo dei media, dalla carta stampata a radio e TV, lo si è avuto oggi,
domenica 2 ottobre 2016.
È risaputo che molti partiti abbiano istituite scuole di formazione
politica per preparare i nuovi quadri.
Oggi, ad esempio, mentre a Milano era il primo giorno
della scuola leghista, a Roma si svolgeva una sessione della scuola del Partito
Democratico.
Alle riunioni hanno partecipato i rispettivi segretari
dei due movimenti politici.
Ebbene, sull’incontro della scuola leghista non un
servizio, ma neppure una citazione.
Invece, sulla riunione della scuola PD radio e TV ci hanno
propinati ripetuti ed interminabili servizi
corredati da riprese filmate e commenti.
Eccezionale zelo, in particolare, hanno
dimostrato i media nel proporre e riproporre quel frammento della lezione del Prof.
Renzi dedicato ad un violento attacco al M5S e soprattutto alla sindaco di Roma
ed alla sua giunta.
Mi sembra sia lecito domandarsi innanzitutto come mai all’assordante
silenzio sulla sessione della Lega e sull’intervento del suo segretario, si contrapponga così tanta premura nel documentare l’intervento del segretario
alla scuola del PD.
Già, perché se il Prof. Renzi ha fatta la sua lezione, ai
giovani del PD, come segretario del partito è assolutamente ingiustificabile la
disparità di attenzione riservata dai media a questo evento rispetto a quello
di Milano.
Se invece, ad impartire la lezione ai giovani del PD era il
premier Renzi, beh allora mi sembra che sia inaccettabile e censurabile che un
capo del governo inveisca con tanta irruenza contro una istituzione dello Stato,
sindaco e giunta capitolina, questa sì eletta dai cittadini, e sfrutti il suo
ruolo per servirsi dei media affinché facciano da megafono ai suoi travasi di
bile.
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