Assistendo su LA 7 ai faccia a faccia televisivi tra lo
show man Matteo Renzi e Gustavo Zagrebelsky, prima, e Ciriaco De Mita, poi, con
l’arbitraggio di Enrico Mentana, non ho potuto fare a meno di ripensare agli
incontri di boxe truccati sui quali, in passato, la stampa sportiva ha sprecati
fiumi di inchiostro.
Zagrebelsky e De Mita, infatti, mi sono sembrati due
sparring partner, scelti con molta cura e perizia ed invitati sul ring
televisivo per permettere a Renzi di dilagare con i suoi slogan da pifferaio e,
perciò, di prevalere in entrambi i match se non per KO certamente per manifesta
inferiorità dell’avversario.
Il risultato: due confronti soporiferi, utili solo al
presidente del consiglio come ennesima comparsata propagandistica.
Eppure era tutto facilmente prevedibile !
Infatti, solo qualche settimana prima Renzi era così
infuriato con LA 7 da giungere al punto di ordinare, ai suoi scagnozzi, il
boicottaggio di tutte le trasmissioni di LA 7.
Così, ad esempio, il ministro Maria Elena Boschi aveva data
buca a Lilli Gruber non presentandosi alla puntata di 8 e ½ alla quale era
invitata.
Come mai, quindi, pochi giorni dopo è stato lo stesso
Renzi a comparire sugli schermi di LA 7 per il faccia a faccia con Zagrebelsky
?
A quali condizioni si è sbollito il furore di Renzi ?
Non è forse lecito ipotizzare che al padrone di casa, Mentana, sia
stato richiesto di allestire incontri con sparring partner non difficili, di
fronte ai quali Renzi avrebbe potuto avere vita facile imperversando a mani basse ?
Fatto sta che la sceneggiata si è ripetuta per due venerdì.
Così, sull’altare dell’audience, ma soprattutto del quieto
vivere con Renzi e le sue schiere, Enrico Mentana ha immolati De Mita e
Zagrebelsky.
Domanda: ma Mentana avrà mai il coraggio di proporci, prima del 4 dicembre, un faccia a
faccia in cui allo show man Renzi sia opposto un contradditore più vigoroso ed
incalzante che lo metta alle corde costringendolo semplicemente a parlare solo delle
nefandezze della riforma costituzionale ?
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