lunedì 19 gennaio 2015

Meglio il sarchiapone della Serracchiani

Anni fa a farmi ridere a crepapelle era il famoso  “sarchiapone”, l’animale immaginario reso celebre da Walter Chiari in un suo impareggiabile sketch.
Oggi, invece, mi devo accontentare di ridacchiare ascoltando le dichiarazioni di Debora Serracchiani.
Il fatto è che, mentre Walter Chiari era un attore comico straordinario, Debora Serracchiani è solo una insignificante rappresentante politica del Partito Democratico.
Non solo, ma mentre Walter Chiari ideava lui stesso i suoi sketch spesso improvvisando, Debora Serracchiani non fa che ripetere, in modo pappagallesco, ciò che le detta il suo guru, Matteo Renzi.
La sceneggiata si è replicata in queste ore quando, commentando le dimissioni dal PD dell’eurodeputato Sergio Cofferati, la renziana Serracchiani non ha fatto il minimo sforzo per comprendere i perché di quella decisione ma si è limitata a dichiarare: “Credo che non si possa far parte di una comunità politica dicendo se perdo me ne vado”.
Ora, checché ne pensi la schiera di galoppini renziani, Serracchiani inclusa, Cofferati con le sue dimissioni ha voluto richiamare l’attenzione sulla inattendibilità delle primarie PD, diventate ormai sempre meno rappresentative di ciò che pensano e vorrebbero gli iscritti e gli elettori del partito.
D’altra parte, se la Procura di Savona ha deciso di aprire una inchiesta conoscitiva, con intervento di Digos e squadra mobile, per accertare ciò che è avvenuto in Liguria nella gestione delle primarie PD, significa che c’è stato qualcosa di poco chiaro su cui indagare.
Il tema è di una evidenza quasi banale.
Se le primarie sono state volute dal PD come strumento di democrazia interna per permettere agli iscritti ed ai potenziali elettori del partito di indicare il candidato a loro più gradito, è a dir poco assurdo accettare che ai seggi delle primarie affluiscano soggetti ai quali la legge non riconosce il diritto di voto, come è appunto il caso degli extracomunitari o dei minori.
Così come è altrettanto assurdo che alle primarie possano esprimere la loro preferenza anche simpatizzanti e militanti di altri partiti che alle elezioni non voteranno mai il PD ma che, ad esempio, potrebbero far prevalere il candidato più debole, quindi più facile da sconfiggere, oppure il candidato con il quale ci sono inciuci in corso.
A questo proposito perché non domandarsi se, ad esempio, Matteo Renzi avrebbe vinto le primarie per la segreteria del PD, senza i voti dei simpatizzanti di Forza Italia, accorsi a votarlo solo perché gradito a Berlusconi ?
Un sospetto difficile da fugare anche perché avvalorato da evidenze che sono  sotto gli occhi di tutti.
Ad esempio, dopo pochi giorni dalla sua elezione a segretario del PD, Renzi ha sentito il bisogno di manifestare la sua riconoscenza a Berlusconi per l’appoggio ricevuto dai forzisti alle primarie.
Come ? Ma invitando al Nazareno un Berlusconi, già pregiudicato, per impegnarsi a riconoscergli contropartite, inconfessate e non solo politiche.
Così la “tresca del Nazareno” è diventata una amara e perversa margherita che continueremo a sfogliare, giorno dopo giorno, fino a quando Matteo Renzi occuperà Palazzo Chigi.
D’altronde a Renzi sembra non importare se la sua segreteria sta conducendo il PD ad una crisi collassante.
Lo ha lasciato indifferente anche l’assenteismo spropositato che si è registrato alle elezioni regionali in Emilia, bacino elettorale da sempre leale al PD.
Sembra noncurante anche dei sondaggi che, in questi giorni, danno i consensi per il PD in caduta verticale.
Da un anno a Renzi interessa solo pagare tutte le cambiali che ha firmate a Berlusconi con la “tresca del Nazareno”.
Da qualche giorno, ad esempio, Renzi è preoccupato di onorare l’impegno di assicurare al pregiudicato la “agibilità politica”.
Gli è andata male quando ha infilato nel decreto fiscale, con la sua “manina” spudorata, l’art. 19bis escogitato “ad personam”.
Ci riproverà, nei prossimi giorni, cercando di far eleggere al Colle un presidente della Repubblica che sia propenso, appena varcata la soglia del Quirinale, a firmare la grazia per Berlusconi.
E dopo ? Quali e quante cambiali Renzi dovrà ancora pagare ?

Nessun commento: