Anni
fa a farmi ridere a crepapelle era il famoso “sarchiapone”, l’animale immaginario reso celebre
da Walter Chiari in un suo impareggiabile sketch.
Oggi,
invece, mi devo accontentare di ridacchiare ascoltando le dichiarazioni di Debora
Serracchiani.
Il fatto
è che, mentre Walter Chiari era un attore comico straordinario, Debora
Serracchiani è solo una insignificante rappresentante politica del Partito
Democratico.
Non
solo, ma mentre Walter Chiari ideava lui stesso i suoi sketch spesso
improvvisando, Debora Serracchiani non fa che ripetere, in modo pappagallesco, ciò
che le detta il suo guru, Matteo Renzi.
La
sceneggiata si è replicata in queste ore quando, commentando le dimissioni dal
PD dell’eurodeputato Sergio Cofferati, la renziana Serracchiani non ha fatto il
minimo sforzo per comprendere i perché di quella decisione ma si è limitata a dichiarare:
“Credo che non si possa far parte di una
comunità politica dicendo se perdo me ne vado”.
Ora,
checché ne pensi la schiera di galoppini renziani, Serracchiani inclusa,
Cofferati con le sue dimissioni ha voluto richiamare l’attenzione sulla inattendibilità
delle primarie PD, diventate ormai sempre meno rappresentative di ciò che
pensano e vorrebbero gli iscritti e gli elettori del partito.
D’altra
parte, se la Procura di Savona ha deciso di aprire una inchiesta conoscitiva,
con intervento di Digos e squadra mobile, per accertare ciò che è avvenuto in
Liguria nella gestione delle primarie PD, significa che c’è stato qualcosa di
poco chiaro su cui indagare.
Il tema
è di una evidenza quasi banale.
Se le
primarie sono state volute dal PD come strumento di democrazia interna per permettere
agli iscritti ed ai potenziali elettori del partito di indicare il candidato a
loro più gradito, è a dir poco assurdo accettare che ai seggi delle primarie affluiscano
soggetti ai quali la legge non riconosce il diritto di voto, come è appunto il
caso degli extracomunitari o dei minori.
Così
come è altrettanto assurdo che alle primarie possano esprimere la loro preferenza
anche simpatizzanti e militanti di altri partiti che alle elezioni non
voteranno mai il PD ma che, ad esempio, potrebbero far prevalere il candidato più
debole, quindi più facile da sconfiggere, oppure il candidato con il quale ci
sono inciuci in corso.
A
questo proposito perché non domandarsi se, ad esempio, Matteo Renzi avrebbe
vinto le primarie per la segreteria del PD, senza i voti dei simpatizzanti di Forza
Italia, accorsi a votarlo solo perché gradito a Berlusconi ?
Un sospetto
difficile da fugare anche perché avvalorato da evidenze che sono sotto gli occhi di tutti.
Ad
esempio, dopo pochi giorni dalla sua elezione a segretario del PD, Renzi ha
sentito il bisogno di manifestare la sua riconoscenza a Berlusconi per l’appoggio
ricevuto dai forzisti alle primarie.
Come ?
Ma invitando al Nazareno un Berlusconi, già pregiudicato, per impegnarsi a riconoscergli
contropartite, inconfessate e non solo politiche.
Così
la “tresca del Nazareno” è diventata
una amara e perversa margherita che continueremo a sfogliare, giorno dopo
giorno, fino a quando Matteo Renzi occuperà Palazzo Chigi.
D’altronde
a Renzi sembra non importare se la sua segreteria sta conducendo il PD ad una
crisi collassante.
Lo ha
lasciato indifferente anche l’assenteismo spropositato che si è registrato alle
elezioni regionali in Emilia, bacino elettorale da sempre leale al PD.
Sembra
noncurante anche dei sondaggi che, in questi giorni, danno i consensi per il PD
in caduta verticale.
Da un
anno a Renzi interessa solo pagare tutte le cambiali che ha firmate a
Berlusconi con la “tresca del Nazareno”.
Da
qualche giorno, ad esempio, Renzi è preoccupato di onorare l’impegno di assicurare
al pregiudicato la “agibilità politica”.
Gli è
andata male quando ha infilato nel decreto fiscale, con la sua “manina” spudorata, l’art. 19bis escogitato “ad personam”.
Ci
riproverà, nei prossimi giorni, cercando di far eleggere al Colle un presidente
della Repubblica che sia propenso, appena varcata la soglia del Quirinale, a
firmare la grazia per Berlusconi.
E dopo ? Quali e quante cambiali Renzi dovrà ancora
pagare ?
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