A tarda notte, i giudici della terza sezione penale della
Corte di Cassazione hanno definitivamente
posta la parola fine all’iter processuale, durato ben nove anni, etichettato dai
media come “Calciopoli”.
Ancora una volta io, come credo molti italiani, nel
leggere il dispositivo della sentenza mi sono sentito preso per i fondelli.
Infatti, pur ribadendo l’esistenza di una associazione a
delinquere, e pur riconoscendo appropriate le condanne inflitte a Luciano Moggi,
Antonio Giraudo ed agli altri imputati, i giudici della Cassazione si sono
dovuti arrendere di fronte alla evidenza che i reati commessi erano stati estinti,
di fatto, dalla prescrizione.
Alla fine l’unico imputato condannato ad un anno è stato
l’ex arbitro Massimo De Santis che aveva rinunciato ad avvalersi della
prescrizione.
Già, perché alla prescrizione l’imputato può rinunciare !
Fatto sta che lo sciagurato istituto della prescrizione
ha permesso che andassero impuniti ancora individui riconosciuti colpevoli dei reati loro ascritti nei tre gradi di giudizio.
Ora, per uno di quei beffardi casi che solo il fato riesce
a mandare in scena, poche ore dopo la sentenza della Cassazione la Camera dei
Deputati si è riunita per esaminare e votare, guarda caso, le norme relative al
prolungamento dei termini di prescrizione dei reati, e cancellare la vergognosa
legge ad personam Ex Cirielli, voluta
dal governo Berlusconi.
È stata a dir poco sconcertante la fiumana di ipocrisie
che ha caratterizzati molti interventi durante il dibattito parlamentare.
A dare la stura sono stati i parlamentari di NCD (NdR:
partito che fa parte della compagine governativa) messisi di traverso alla approvazione dell’art.
1 del Ddl, che prevede l’aumento della metà dei termini di prescrizione per i
reati di corruzione.
In un Paese, marcescente per la diffusa vocazione
corruttiva di molti eminenti cittadini, non voler concedere più tempo per scoprire,
inquisire, processare e condannare i responsabili dei reati di corruzione
significa, di fatto, stare dalla parte di corrotti e corruttori per assicurare
loro più probabilità di sfuggire alla Giustizia.
Uno show indegno, inscenato da chi, stando al governo, dovrebbe
invece essere esempio di moralità per i cittadini.
Ovviamente non potevano che dichiararsi contrari all’allungamento
dei termini di prescrizione i parlamentari di Forza Italia artefici della Ex
Cirielli, una legge escogitata a bella posta per prescrivere reati di
cui era imputato Berlusconi.
Una legge talmente imbarazzante che lo stesso primo
firmatario, appunto l’on. Edmondo Cirielli, la sconfessò fino a manifestare il
suo voto contrario in aula.
Le argomentazioni, addotte dai deputati forzisti per
contrastare l’allungamento dei termini di prescrizione, sono apparse non solo
ipocrite ed artificiose, ma così infantili da risultare indegne di persone raziocinanti.
Secondo questi personaggi, infatti, i tempi di
prescrizione più lunghi servirebbero solo a prolungare nel tempo le sofferenze patite
dagli eventuali soggetti inquisiti.
Una idiozia colossale !
Tanto è vero che un individuo diventa indagato solo nel
momento in cui un magistrato ravvisa l’esistenza di un presumibile reato, e non
prima.
È vero, invece, che un individuo, consapevole di aver
commesso un reato, potrà vivere più a lungo sulle spine per il timore che gli inquirenti,
avendo più tempo per indagare, possano giungere a scoprire i suoi misfatti.
E, secondo i parlamentari di Forza Italia, gli italiani dovrebbero sdegnarsi perché dei farabutti vivano l'angoscia di essere scoperti ?
E, secondo i parlamentari di Forza Italia, gli italiani dovrebbero sdegnarsi perché dei farabutti vivano l'angoscia di essere scoperti ?
La verità, di fatto, è che fino a quando la magistratura non
avrà elementi per inquisirlo, quell’individuo continuerà impunemente a godere magari di una posizione da boiardo di Stato, o a fare l’imprenditore oppure, perché no, ad
occupare una poltrona da parlamentare o da amministratore locale.
Già, perché il prolungamento dei termini di prescrizione
si propone solo, in realtà, da un lato di concedere più tempo per scoprire i
reati, e dall’altro di evitare che l’iter processuale possa essere vanificato dall’incombere
della prescrizione.
Quanti furfanti, nel Paese culla del diritto, si sono
avvalsi della prescrizione per evitare di essere condannati e per irridersi
della giustizia ?
Comunque, checché ne dica il ministro Orlando, queste
norme sulla prescrizione stanno nascendo con il freno a mano tirato per non indisporre
Alfano che, dal canto suo, minaccia già nuove barricate anche sulle
intercettazioni.
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