Mercoledì
25 marzo il mondo della musica leggera ha festeggiato il compleanno di Anna
Maria Mazzini in arte Mina, soprannominata la Tigre di Cremona (NdR:
trattandosi di una signora non citeremo gli anni !).
Dopo
quarantotto ore anche il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha voluto
unirsi ai festeggiamenti intonando uno dei successi più famosi di Mina
Di certo
non è una sorpresa che Renzi abbia adottato il ritornello di questa canzone
come sua filosofia di vita.
Lo ha confermato
ancora ieri, al termine del Consiglio dei Ministri, presentandosi in sala
stampa per illustrare il DdL sulla riforma della governance della RAI.
A suo
dire una riforma assolutamente rinnovatrice che manderà finalmente in soffitta
la legge Gasparri.
Nel
documento, approvato dal CdM, si legge tra l’altro: “…non serve un Parlamento che nomini i politici nel Consiglio di
amministrazione della RAI”.
Finalmente
! Era ora che la politica fosse esclusa dalla governance e dal CdA della Rai.
L’illusione,
però, è durata meno dello sbattere di ciglia.
Infatti,
dopo poche righe si legge che comunque “…serve
un Parlamento che svolga la sua funzione di garanzia e controllo, con la
Commissione di Vigilanza, cane da guardia dell’azienda”.
Ma
come ? Erano settimane che Renzi andava assicurando per ogni dove che alla
guida della RAI ci sarebbe stato un manager vero, con pieni poteri, come quello
di qualunque azienda privata.
Un
Amministratore Delegato, insomma, che, anche se nominato dal Governo, dovrebbe
essere l’unico responsabile di prendere le decisioni strategiche e realizzarle,
di assumere i dirigenti, di rispondere della gestione economica e finanziaria.
Un manager,
perciò, che dovrebbe rispondere del suo operato e dei risultati solo ai professionisti
membri del CdA.
Un'altra
bufala !
Infatti
il CdA, ridotto da 9 a 7 componenti, vedrà 4 membri nominati ancora dal Parlamento, 2 dal
Ministro dell’Economia ed 1 in rappresentanza dei dipendenti.
Quindi,
non solo il DdL mantiene in vita la Commissione di Vigilanza come “cane da guardia”, ma riconosce che sia
la politica a nominare 6 dei 7 membri del CdA.
Insomma,
come sempre
Nessun commento:
Posta un commento