Se il Guardasigilli Andrea Orlando, dopo la assurda pagliacciata
dei 189 senatori che hanno salvato il loro sodale Azzollini, si è spinto fino
ad abbozzare che sarebbe opportuno rivedere le modalità con cui il Parlamento
concede o respinge le autorizzazioni a procedere richieste dalla Magistratura,
vuol dire che si è superato il livello di guardia.
Sorprende, in particolare, che Orlando, tra i ministri
più ossequiosi verso i precetti renziani, abbia ardito formulare questa ipotesi
dopo che Matteo Renzi già aveva avallato il voto espresso dai senatori.
Forse, a far saltare la mosca al naso del Ministro della
Giustizia deve essere stata la sfacciata evidenza che si fosse trattato di un
vero e proprio “voto di scambio” politico
(NdR: il voto di scambio è un reato previsto
dall’articolo 417ter del Codice Penale).
Non si tratta di dietrologia, perché da parte di alcuni
esponenti di primo piano del Nuovo Centro Destra, erano filtrate voci di possibili
ripercussioni sulla stabilità del governo nel caso il Senato avesse concessa
l’autorizzazione a procedere nei confronti di Azzollini, senatore NCD.
Una paventata crisi di governo che ha stizzito Renzi come
fumo negli occhi.
Cosa e come fare, perciò, per sgombrare il campo da
ipotizzabili difficoltà per il governo ?
“Elementare Watson !” si sarà detto Renzi fra sé e sé,
pensando di ricorrere al vecchio espediente dello scambio di favori.
Cioè: io, PD, do una cosa a te, NCD (NdR:
cioè i voti PD a favore di Azzollini), e tu, NCD, dai una cosa a me, Renzi (NdR: cioè
garanzie sulla continuità del governo).
Non una idea nuova, né tanto meno scevra dal tanfo di
stantia e vecchia politica, purché avesse funzionato.
Bisognava, innanzitutto, che il PD facesse una funambolica
retromarcia e sconfessasse il voto già espresso, nella giunta per le
autorizzazioni.
Già, ma come fare retromarcia senza sputtanarsi davanti al
mondo intero ?
“Elementare Watson !”. Da un lato assecondando la
richiesta del voto segreto, avanzata da NCD e verdiani, e dall’altro fingendo
di lasciar liberi i senatori PD di votare secondo coscienza.
Possibile, infatti, che dopo 17 mesi Renzi concedesse, per
la prima volta, ai parlamentari PD il privilegio di votare secondo coscienza ?
Ma nemmeno per sogno ! Infatti è stata solo una finta perché,
in modo neppure tanto subliminale, ai senatori PD è giunta la “esortazione” a
votare a favore di Azzollini.
Insomma, le solite indecenti robe da prima repubblica con
il ricorso ad inciuci inconfessati.
Eppure, se ben ricordo, Renzi fin dal primo giorno aveva
sbandierato ai quattro venti che lui avrebbe rottamate liturgie, espedienti, intrichi,
inciuci, spartizioni di poltrone, etc., che hanno caratterizzati decenni e
decenni della vita politica nella prima e seconda repubblica.
“Siamo il cambiamento che
l’Italia sta aspettando” ha riaffermato
Renzi ancora poche settimane fa, ricorrendo al plurale maiestatis con falsa modestia.
Ed allora ?
“Elementare Watson !”. E’ lapalissiano: una cosa sono le
ciarlatanate che si dicono in pubblico per turlupinare i gonzi, ed altra cosa, invece,
sono le vie per salvarsi il cadreghino !
Infatti, passano solo pochi giorni ed ecco che per
spartirsi le poltrone del consiglio di amministrazione RAI, Renzi si accorda
con Berlusconi e rispolvera il leggendario “Manuale Cencelli”, datato nientepopodimeno
che 1968, per farcire il CdA con zelanti frequentatori della Leopolda!
Insomma, tot poltrone a me, tot poltrone a te, tot
poltrone agli altri !
Se
questo è il messia del cambiamento, che si è autoproclamato il “nuovo che avanza” ed il “rottamatore
della vecchia politica”, beh allora, parafrasando il Sommo Poeta … “lasciate ogni speranza oh grulli renziani
!”.
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