Con lo schermo della consueta foglia di fico farcita di ipocrisia,
da venerdì 29 aprile il gruppo parlamentare dei cosiddetti “verdiniani” è entrato concretamente
nella maggioranza di governo.
Lo confermano le parole con cui ai cronisti è stato
comunicato che d’ora in poi i “verdiniani” parteciperanno alle riunioni dei
gruppi di maggioranza per esaminare proposte di legge ed emendamenti prima che
questi vadano nelle aule parlamentari.
È così che il “fu rottamatore”, Matteo Renzi, capace solo
a parole di manifestare la sua riprovazione per malaffare e corruzione, riconosce
ad un condannato a due anni per concorso in corruzione, Denis Verdini, di
mettere becco nelle proposte di legge prima ancora che il Parlamento le esamini
e le voti.
Il primo effetto di questo oscenità, non meno turpe della
“congiura del Nazareno”, sarà che la tanto sbandierata legge sull’allungamento dei
tempi di prescrizione finirà nel mondezzaio.
Perché ?
Semplicemente perché il reato, commesso da Verdini e per
il quale è stato condannato in primo grado, cadrà in prescrizione entro il mese
di giugno, per cui i “verdiniani” renderanno impossibile che arrivi in
Parlamento, per il voto, una legge già passata al vaglio della Commissione
Giustizia del Senato, (NdR: legge
che prevede il raddoppio dei termini prescrittivi per i reati di corruzione).
Infatti, se quella legge entrasse in vigore il neo socio
della maggioranza, Denis Verdini, rischierebbe di vedersi confermata la
condanna in secondo grado e, perché no, anche in Cassazione.
Non è marginale che il senatore verdiniano Ciro Falanga, dopo
aver definita la prescrizione “un cappio per il cittadino”, ha già dichiarato il
dissenso del suo gruppo.
Nel suo farneticare il senatore Falanga ha affermato, tra
l’altro, che un cittadino “non può rimanere dieci anni sulla
graticola”.
Se non ci fosse da incazzarsi mi contorcerei dalle
risate.
Il senatore Falanga, evidentemente, nel pronunciare
quelle parole di certo non pensava, in cuor suo, al comune cittadino che, non
avendo trasgredite le leggi, non ha nulla da temere, ma al malvivente consapevole
di aver commesso un reato, che vivrebbe in ambascia, “sulla graticola”, nel timore di essere
pizzicato dalla Giustizia.
Poveri delinquenti, che pena mi fanno ! Rosolare sulla “graticola”
come polli allo spiedo con l’angoscia che la Magistratura possa un giorno o l’altro
scoprire i misfatti che hanno commessi e, forse, anche processarli.
Ma il senatore Falanga ha concluse le sue esternazioni
mandando anche un avvertimento a Renzi : “Il governo Renzi rischierebbe se si
riformasse la prescrizione ? Dipenderà da come si muove !”
Di fronte a questi fatti trovo sconcertante l’assordante
silenzio e l’apparente apatia con cui il Capo dello Stato sembra assistere al reale
rischio di un ulteriore degrado del livello etico sia della compagine che dell’azione
di governo.
Mentre non mi sorprende affatto che i media di regime non
abbiano commentato in prima pagina l’ingresso dei “verdiniani” nella
maggioranza di governo.
Mi domando, invece, cosa oggi frulli nella testa di quei
milioni di italiani che per anni hanno proclamata la loro indignazione per il
fatto che Berlusconi, quando era al governo del Paese, frequentasse molti pregiudicati
quali, ad esempio, Previti e Dell’Utri.
Si trattava solo di una indignazione faziosa e non
provata ?
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