Che Matteo Renzi, per appagare il suo narcisismo
patologico o per soddisfare le sue sfrenate ambizioni, sia disposto a scendere
a patti con il diavolo di certo non lo scopriamo oggi.
Appena eletto segretario del PD, infatti, la sua prima mossa
è stata quella di accordarsi con un pregiudicato, Silvio Berlusconi, per defenestrare
da Palazzo Chigi il suo compagno di partito e presidente del consiglio, Enrico
Letta.
Strada facendo Renzi ha poi candidato a presidente della
Regione Campania il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, già condannato in
primo grado per abuso di ufficio.
Con strafottenza se ne è fregato che per la legge
Severino De Luca fosse ineleggibile.
Si è esibito, invece, in una sceneggiata moralista quando
ha “invitato” a dimettersi il ministro Lupi, non inquisito e neppure rinviato a
giudizio, solo perché reo di aver fatta una telefonata per raccomandare suo
figlio per un posto di lavoro.
L’etica di Renzi, però, è a dir poco inquietante se nella
compagine governativa ha voluto inserire quattro sottosegretari già indagati
all’atto della loro nomina.
Il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione,
indagato per abuso di ufficio e turbativa d’asta.
Il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, già condannato
dalla Corte dei Conti per spese di rappresentanza “gonfiate” ed indagato per
irregolarità dei rimborsi elettorali.
Il sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso
Del Caro, indagato per rimborsi del consiglio regionale non rendicontati.
La sottosegretaria ai Beni Culturali, Francesca
Barracciu, indagata per omessa rendicontazione di spese effettuate con il
denaro del gruppo consiliare (NdR: questa
è una autentica perla dell’etica “secondo Matteo”! Prima dell’avvento di Renzi
alla segreteria, la direzione PD aveva dissuasa Barracciu, nonostante avesse
vinte le primarie, dal candidarsi alla presidenza della Sardegna perché
indagata. Ebbene, arrivato Renzi che ti fa ? La nomina sottosegretario !).
E che dire, poi, delle indefinibili frequentazioni di
Renzi con un personaggio come Denis Verdini cui è consentito libero accesso a
Palazzo Chigi, nonostante sia rinviato a giudizio per corruzione nell’inchiesta
P3, sia indagato nell’ambito della inchiesta P4, sia rinviato a giudizio per
truffa ai danni dello Stato e bancarotta per l’affaire del Credito Cooperativo
Fiorentino, sia rinviato a giudizio per truffa e finanziamento illecito, etc.
etc. etc. ?
L’amarezza, purtroppo, è che ci tocca constatare come
questo preoccupante modo di intendere l’etica abbia fatto proseliti tra i
renziani sia della prima ora sia tra quelli sopraggiunti dopo per opportunismo.
Ieri, ad esempio, il Consiglio di Presidenza del Senato,
riunitosi per sanzionare i gesti scurrili e sessisti dei senatori Barani e D’Anna,
pur in presenza di video a documentazione dei fatti, ha limitata l’interdizione
dai lavori parlamentari dei due senatori a sole 5 sedute dietro insistenza dei
piddini renziani.
Temendo, infatti, che mancando i voti di Barani e D’Anna,
ex forzisti ora consociatisi con Verdini, ci potessero essere difficoltà nell’approvazione
della grottesca riforma del Senato, i piddini renziani hanno avuta la spudoratezza di proporre anche che l’interdizione scattasse solo dopo l’approvazione della
riforma.
La prova che si tratti di un provvedimento non solo eticamente
inadeguato ma anche ridicolo, lo conferma il precedente di qualche mese fa
quando, novembre 2014, lo stesso Consiglio di Presidenza del Senato, per responsabilità
meno gravi, comminò a due senatori del M5S l’interdizione per 10 sedute ed a
nove senatori, sempre del M5S, per 7 sedute.
Come se non bastasse oggi il capogruppo PD al Senato,
Luigi Zanda ha perfino cercato di giustificare i gesti scurrili e sessisti di
Barani e D’Anna affermando che erano state le senatrici offese a provocare quei
gestacci.
Insomma, per la morale renziana è lecito ricorrere anche
alla manipolazione della realtà per accaparrarsi “2 voti 2”.
A
questo punto mi domando: vuoi vedere che, se questa è l’etica di Renzi e dei
suoi tirapiedi, la scelta dei candidati per le prossime elezioni politiche il
PD la farà organizzando non le primarie ma un casting a San Vittore, per il
Nord, a Regina Coeli, per il Centro, ed a Poggioreale, per il Sud ?
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