In compagnia di un amico francese ieri ho assistito in TV
alla partita di volley del campionato europeo Italia – Francia, trasmessa in
diretta dalla RAI sul canale 57 di Rai Sport 1.
Gli azzurri avevano già vinto il primo set e stavano
conducendo anche il secondo set con diversi punti di vantaggio sui francesi,
per cui Jacques (NdR: il mio amico) si rodeva per quella che si profilava come una debacle della
squadra transalpina.
Dai microfoni RAI i due sedicenti telecronisti fin dalle
prime battute si erano divertiti criticando ed ironizzando sul gioco della
squadra francese, esaltando invece il gioco della squadra italiana ed esultando
ad ogni punto degli azzurri.
Atteggiamento non certo inconsueto.
Infatti dai microfoni RAI è frequente che i cronisti, anche
commentando in radio e TV gli incontri del campionato italiano di calcio, non
facciano nulla per nascondere il loro tifo per una delle due squadre in campo,
fregandosene che ad ascoltarli (NdR: … ed a pagare con il canone anche i
loro stipendi !) ci
siano sicuramente simpatizzanti dell’una e dell’altra squadra.
Torniamo, però, alla telecronaca della partita di volley.
Al termine del secondo set, vinto ancora dagli azzurri, uno
dei due cosiddetti telecronisti ha esternato il suo prezioso ed equilibrato giudizio
tecnico sulla partita: “Anche in questo
set abbiamo disossati i galletti francesi !”.
Lascio immaginare la reazione di Jacques nell’udire
queste parole e le sue caustiche annotazioni sul fatto che dai microfoni di un
servizio pubblico ci si permettessero commenti così beceri e faziosi.
Ho cercato di rasserenarlo; gli ho spiegato che sono anni
ormai che professionalità ed equilibrio non hanno più accesso in RAI neppure quando
si commentano le vicende politiche, figuriamoci perciò quando si tratta di
eventi sportivi.
Ora, non so se qualcuno abbia riferito ai giocatori
francesi di essere stati definiti “galletti
disossati”, fatto sta che, per la goduria di Jacques, da quel momento i “galletti disossati” hanno messi sotto
gli azzurri fino a vincere l’incontro al tie
break, gettando nello sconforto i due telecronisti.
Ciò che trovo assurdo e ridicolo è il fatto che, troppe
volte, dai microfoni RAI proprio i radiocronisti e telecronisti sportivi si ergano
a moralisti intransigenti per censurare cori, grida, frizzi degli ultras che,
di volta in volta, definiscono sguaiati, volgari, incivili, intollerabili,
etc., e per sollecitare l’adozione del DASPO (NdR: Divieto di Accesso
alle manifestazioni SPOrtive) per i turbolenti.
Mi
domando, però: quando il DASPO sarà adottato finalmente anche nei confronti dei
cronisti sportivi, non solo RAI, per tenere lontani dagli stadi e dai microfoni
individui che, con parole e comportamenti, di fatto sono i primi ad aizzare gli
ultras ?
Nessun commento:
Posta un commento