È opinione
diffusa che chi in età giovanile si sia avvicinato allo scoutismo rimanga poi fedele,
nella vita, alle 10 regole di quella “Promessa Scout” che il fondatore del movimento, Sir Robert
Baden-Powel, redasse nel 1907.
Può anche darsi
che questa voce abbia un qualche fondamento, però credo che sia utopistico attendersi
che gli ex-scout tengano fede, tutti, a quelle regole che si sono impegnati a
seguire da ragazzi, pure se ancora oggi mostrano autocompiacimento per il loro trascorso
da scout.
Ad esempio,
prendiamo uno a caso !
Di certo a
molti non sarà sfuggito che il rignanese, ex presidente del consiglio rovinosamente
scivolato sulla buccia del referendum, colga ogni occasione per fare sfoggio della
sua esperienza giovanile nel movimento scoutistico, ovviamente cattolico.
Ho il
sospetto che lui si serva, ad arte, di quel ricordo quasi come salvacondotto
per rassicurare quanti, di volta in volta, storcono il naso ascoltando le sue
parole od osservando i suoi modi di agire.
La realtà è
che mentre al primo posto della “Promessa Scout” Sir Robert
Baden-Powel ha inserito la regola “L’onore di uno scout è di essere creduto”, il rignanese non abbia mai fatto nulla per essere
credibile, tanto è vero che anche i suoi amici scout lo avevano soprannominato “Il Bomba” per quel suo vizio di spararle grosse.
Un vizio dal
quale, evidentemente, non si è affrancato neppure da presidente del consiglio.
Così, ingegnoso
e vivace nel millantare vagheggianti successi dei suoi mille giorni di governo,
non si scompone neppure di fronte alle realtà che lo sconfessano.
Continua a
vantarsi, per esempio, di aver creato migliaia di nuovi posti di lavoro stabili,
mentre di fatto ha incrementato solo il lavoro precario, come attestano gli
inconfutabili dati resi noti dal INPS.
Nel 2012,
anno precedente la scalata di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, erano stati riscossi
22.700.000 voucher da parte di 366.465 lavoratori precari. Nel 2015, vale a
dire tre anni dopo, i lavoratori precari erano diventati 1.380.030 ed avevano
riscossi 88.000.000 di voucher. Nei soli primi nove mesi del 2016 i voucher
riscossi sono stati già 109.600.000.
Se è questo
il lavoro stabile di cui si vanta, abbiamo la riprova che in quanto a credibilità
il rignanese sia sotto zero.
Sir Robert
Baden-Powel, però, al secondo posto della “Promessa Scout” ha indicata
la regola: “Lo Scout è
leale”.
E qui possiamo
solo scompisciarci dalle risate.
Da questo punto
di vista, infatti, Renzi è latitante non solo come scout ma anche come uomo.
È diventato
presidente del consiglio congiurando contro Enrico Letta, suo compagno di
partito, che ha pugnalato dopo averlo rassicurato con il #enricostaisereno.
In questi
giorni, nondimeno, il rignanese, oramai dimissionario, ha predisposta la sua trappola
per un altro compagno di partito, Paolo Gentiloni.
Infatti,
dopo averlo designato come suo successore a Palazzo Chigi, ha imposta a
Gentiloni la stessa compagine ministeriale di quel suo governo bocciato nettamente
dagli elettori il 4 dicembre.
Attorniato,
perciò, dagli stessi ministri e senza disporre delle mancette renziane da dispensare
qua e là, Gentiloni si dovrà preoccupare soprattutto di porre rimedio alle rogne
lasciategli in eredità dai 1000 giorni del governo Renzi.
Uno dopo l’altro,
quindi, Gentiloni dovrà: affrontare il pasticcio Monte Paschi, sottovalutato per
mesi da Renzi & Co., curare che i risparmiatori affidatisi a MPS non ci
lascino le penne, mettere in sicurezza il sistema bancario, porre mano alla
riforma della PA bocciata dalla Consulta, assicurare gli interventi a favore delle
zone terremotate, attuare iniziative di lotta alla povertà diffusa, revisionare
la riforma delle banche popolari che il Consiglio di Stato ha stoppata
rinviandola alla Corte Costituzionale, affrontare la manovra integrativa di
10/15 miliardi sollecitata dalla UE, varare una legge elettorale che sostituisca
l’Italicum sotto esame da parte della Consulta, etc. etc.
Se questo non è uno
scherzo da preti fatto, ancora una volta, ad un compagno di partito, per di più
fedelissimo renziano … vatte a fida' !!!
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