Ho sempre ritenuto che la prescrizione sia l’istituto
giuridico più vergognoso ed immorale della legislazione italiana.
Che un delinquente la possa far franca semplicemente
grazie al trascorrere del tempo dal giorno in cui ha commesso il reato è,
per me comune cittadino, inconcepibile ed intollerabile.
E lo è per almeno tre buone ragioni.
La prima perché la vittima di un crimine
continua, molto spesso, a patirne le conseguenze nel tempo. Un tempo incapace,
però, a prescrivere effetti e sofferenze del reato subito.
La seconda perché, in molti casi, chi ha
commesso un reato ne ha goduto o continua a godere le utilità dell’atto
criminoso.
La terza, infine, è perché l’istituto della
prescrizione invalida definitivamente quella certezza del diritto nella quale
avevo creduto, ingenuamente, fino dai banchi di scuola.
Che la prescrizione sia vergognosa ed
intollerabile lo confermano, in queste ore, le parole di Arturo Soprano,
Presidente della Corte d’Appello di Torino.
Di fronte al “proscioglimento per sopravvenuta prescrizione” del criminale che ha stuprato ripetutamente una bambina
di 7 anni, figlia della convivente, il dott. Soprano ha detto: “Questa è una ingiustizia per tutti, in cui
la vittima è stata violentata due volte, la prima dal suo orco e la seconda dal
sistema”.
Sarà pur vero che, per colpa del inefficiente
e farraginoso sistema giudiziario italiano, ci sono voluti 20 anni per
realizzare i soli primi due gradi dell’iter processuale, ma è comunque
aberrante anche il solo immaginare che un delitto abietto ed infame come lo
stupro di una bambina possa essere cancellato dalla prescrizione.
Come se tutto ciò ancora non bastasse, a
farmi incazzare è stata anche la decisione del nostro ministro guardasigilli,
Andrea Orlando, che di fronte a questa vergogna ha considerato sufficiente
inviare i suoi ispettori al Tribunale di Torino per sentirsi a posto con la sua
coscienza.
Che ipocrisia !
Già, perché proprio lui, Andrea Orlando
ministro guardasigilli della Repubblica Italiana, da anni fa ammuffire sulla
sua scrivania un progetto di legge che dovrebbe riformare l’istituto della prescrizione.
La realtà è che il sig. Orlando non ha
alcuna voglia di riformare la prescrizione perché, inevitabilmente, finirebbe
per mettere nei guai molti politici, amici ed amici degli amici, che sono
incappati nelle maglie della giustizia per reati di corruzione, malaffare, peculato,
abuso di ufficio, concussione, induzione indebita, traffico di influenze
illecite, etc.
Il ministro guardasigilli sembra ignorare,
cioè, che in Italia mentre il malaffare continua a lievitare ad ogni livello
del sistema politico, il malaffare “sanzionato” è sempre più raro, vuoi per la
inefficienza del sistema giudiziario, ma vuoi, in larga misura, proprio a causa
della prescrizione.
E così, nelle aule parlamentari e nei
consigli regionali e comunali convivono, al fianco di molte persone oneste, troppi
malfattori prosciolti per i loro reati dalla prescrizione.
Eppure, lo dico da comune cittadino
ignorante anche in materia giuridica, sono convinto che basterebbe una legge di
poche righe per disporre che la prescrizione, per qualsiasi reato, si interrompa
nel giorno in cui la Magistratura avvii il “processo istruttorio”.
Una norma semplice ma efficace grazie alla
quale, oggi, non dovremmo vergognarci del proscioglimento in appello di quel infame
stupratore che ha abusato di una bambina inerme.
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